Salvini: “Io premier? Sono pronto ma non dico ‘Io o la morte'”
ROMA – Matteo Salvini mostra il volto dialogante, in vista della nascita di un futuro governo. Ieri aveva detto che la guida dell’esecutivo spetta al centrodestra. Oggi precisa: “Io sono pronto per fare il premier. A me interessa che l’Italia cambi: sono pronto a metterci la faccia ma non è che è ‘O Salvini o la morte’, Salvini è a disposizione, ma se c’è una squadra possiamo ragionare con la squadra”. Così in un’intervista a Tele Lombardia. Poche ore dopo, ai microfoni di Rainews 24, ribadisce: “In questo Paese il problema non sono io. Io mi metto a disposizione. Se mi rendessi conto che per aiutare questo Paese ci sono anche altre persone che possono dare una mano per carità di Dio non sono io a dire di no”.
“Chi ci ha votato – ha spiegato – ci ha dato fiducia per fare delle cose come l’abolizione della legge Fornero e su questo vediamo in Parlamento chi ci sta”. E aggiunge: “Berlusconi era e rimane il leader di Forza Italia. Non vedo altre persone in arrivo. Abbiamo preso un impegno per le presidenze di Camera e Senato, abbiamo dimostrato coerenza, generosità e compattezza. Lo stesso impegno lo metteremo nella squadra di governo”.
E Salvini è possibilista su un governo di lungo respiro. Ed esprime un giudizio più che positivo sui 5 Stelle. “Per ora i 5 Stelle si sono dimostrati affidabili. Io le persone le giudico dai fatti, non dalle parole”.
Salvini promette anche una riforma costituzionale, laddove Renzi ha fallito: “Se avremo 5 anni davanti, il Paese andrà accompagnato nel futuro. Ci ha provato Renzi a colpi di maggioranza, con scelte che non ho condiviso, ma serve maggiore attenzione ai territori e avere parlamentari eletti che non cambino 25 partiti. A me piacerebbe un’Italia come Paese federale e presidenziale. Questo me lo chiedono non solo al Nord, ma anche al Sud. E i senatori a vita sono una figura antistorica”, ha aggiunto.
I Cinquestelle, intanto, insistono sulle divisioni interne al centrodestra: “Roberto Fico, per essere eletto presidente della Camera, ha ottenuto 422 voti, pari a oltre i due terzi dei componenti dell’Aula. Sono mancati tuttavia circa una sessantina di voti rispetto ai numeri che ci sarebbero stati se tutte le forze del centrodestra avessero rispettato i patti come hanno fatto la Lega e Fratelli d’Italia. Questo a ulteriore dimostrazione del fatto che la coalizione del centrodestra non è per nulla compatta, contrariamente a quanto afferma oggi Berlusconi”, scrivono sul blog delle Stelle i capigruppo M5S Giulia Grillo e Danilo Toninelli.
Intanto, in vista delle consultazioni per il nuovo governo, il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, torna a parlare di politica. Timore di un possibile governo a trazione leghista, unito al Movimento Cinque Stelle? “Io non temo nulla, – sottolinea Bassetti – perché noi abbiamo parlato con estrema chiarezza: abbiamo parlato di bene comune e abbiamo detto quali punti ci stanno a cuore, che sono il bene della gente, di tutta la gente, e quindi non abbiamo nulla da temere da nessuno”. E gli auguri ai nuovi vertici istituzionali: “Che rispettino fino in fondo il loro ruolo”.
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