Targhe straniere, così gli italiani evitano tasse e multe
di Milena Gabanelli e Alessio Ribaudo
Cosa dice la legge
Il nostro Codice della strada stabilisce che, se l’auto estera appartiene a cittadini residenti in Italia (sia connazionali sia stranieri), può circolare liberamente al massimo per un anno. Dopo di che deve essere ritargata dalla nostra Motorizzazione, pagare le nostre tasse e le polizze assicurative.
Se l’automobilista viene «pizzicato», scatta il sequestro dell’auto e una multa fino a 335 euro. Nel 2017, la Stradale ne ha sanzionati 774: più della metà avevano targa romena. «Il problema – spiega Roberto Sgalla, Direttore centrale di tutte le specialità di Polizia – è che dopo l’eliminazione delle frontiere, spesso non è più possibile accertare quando il veicolo sia entrato in Italia e questo genera un mancato introito per lo Stato di qualche milione di euro». Il Comandante provinciale delle Fiamme gialle di Trento dice di aver trovato automobilisti italiani che circolavano con mezzi di grossa cilindrata con targa extraeuropea prive di richieste di autorizzazione all’importazione. Evitando così di pagare la nostra Iva, bollo e «superbollo» che, per auto molto potenti, può superare i 5 mila euro.
I metodi dei «furbetti»
Le vie percorse dai «furbetti delle targhe» sono infinite, ma le più battute sono quelle del contratto di noleggio a lungo termine o di leasing con una società straniera, e del «contratto di gestione».
Il problema delle notifiche all’estero
Nel 2017, solo la Stradale ha accertato 105.982 infrazioni commesse da veicoli stranieri. In testa c’è la Romania (21.028), seguono la Svizzera (9.222), la Francia (8.475), la Bulgaria ( 7.775). Ebbene, al 20 gennaio scorso, 30.653 multe risultavano non pagate.
E in caso di incidente stradale?
Che succede in caso di incidente stradale con auto europee? Per i risarcimenti interviene l’Ufficio centrale italiano (Uci) che attiva le procedure liquidative. Nel 2017 ce ne sono stati circa 48 mila: il grosso nella provincia di Roma, Napoli e Foggia. Le nazioni più coinvolte sono la Romania (9.985) e la Bulgaria (6 mila). Il problema è che i prezzi delle polizze sono adeguati al loro mercato ma non per coprire milioni di mezzi che circolano all’estero. E secondo l’Uci, in Bulgaria il costo medio della liquidazione del danno è di 100 euro, mentre in Italia è di 3.986 euro.
«Gli allarmi sono già suonati — spiega l’Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici — e se ne parlerà in Europa: se per i troppi sinistri fallisse più di una compagnia bulgara si innescherebbe una reazione a catena perché se il loro Fondo di garanzia non potesse più far fronte ai risarcimenti, a quel punto dovrà pagarli il Fondo di garanzia italiano per le vittime della strada». Come se ne esce? Riscrivendo il nostro Codice della strada: «Chiunque è residente in Italia ma viaggia con targa straniera ha 30 giorni di tempo per reimmatricolare l’auto in Italia, pagare bollo e assicurazione». Così lo Stato saprebbe sempre da chi e come riscuotere le multe. In Francia funziona così da anni. Basterebbe copiare.
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