Boeing colpita da virus Wannacry, verifiche su software aerei. “Attivate contromisure”
Anche la Boeing è finita nel mirino degli hacker. La compagnia che produce aerei è stata colpita dal virus WannaCry, il ransomware che ha infettato migliaia di sistemi operativi lo scorso maggio in 150 Paesi del mondo – tra i quali l’Italia – e che è in grado di bloccare l’accesso ai dati dei computer fino a quando non si paga un riscatto. La notizia dell’attacco informatico è stata rilevata dal Seattle Times, che ha divulgato una nota scritta da Mike VanderWel, ingegnere capo del dipartimento per la produzione di aerei commerciali.
Il top manager ha mobilitato tutti gli esperti dell’azienda invitandoli a collaborare per mitigare l’effetto del virus. L’infezione avrebbe avuto origine a North Charleston. “Ho sentito che i 777 (bracci robotici di assemblaggio) potrebbero essere bloccati”, ha messo in guardia il manager, indicando che il virus potrebbe estendersi alle funzioni di produzione e di test degli aerei ed eventualmente agli stessi software dei veivoli. L’allarme è stato poi mitigato dalla compagnia, che in una nota ufficiale ha rassicurato: “Una serie di notizie sui problemi provocati dal malware sono esagerati e inaccurati”. Secondo quanto dichiarato dalla protavoce Linda Mills, “il centro per le operazioni di cybersecurity ha rivelato una limitata intrusione del malware in un ristretto numero di sistemi. Sono stati applicati dei rimedi – ha aggiunto – e questo non è un problema capace di danneggiare la produzione o le consegne”.
Il malware Wannacry ha fatto la sua comparsa per la prima volta nel 2017, quando si è diffuso sfruttando una falla dei sistemi operativi di Microsoft già nota alla National security agency americana. In quell’occasione la Casa Bianca aveva indicato la Corea del Nord come responsabile dell’attacco.
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