E Salvini detta la priorità: “Subito a casa i clandestini”
Lo ha detto lui stesso, entrando al Senato per partecipare a una riunione del gruppo della Lega: «La battaglia delle vicepresidenze di Camera e Senato non mi appassiona».
Sono altri i temi su cui si concentra l’attenzione di Matteo Salvini. Come l’allarme lanciato ieri da Torino, con l’arresto di un sospetto militante dell’Isis. Allarme che riattiva il dibattito politico su uno dei temi più caldi dell’ultima campagna elettorale. Gli arresti di Foggia e di Torino dimostrano che la situazione è delicata.
Mentre continua il battibecco col suo «antagonista» grillino per chi sarà il futuro inquilino di Palazzo Chigi, Salvini lancia uno slogan semplice e definitivo: «Controlli dei confini ed espulsioni dei clandestini, spero di avere presto il potere di farlo». Non c’è tempo da perdere e soprattutto c’è da raddrizzare una situazione che ha tutta l’aria di essere quantomeno scombinata: «Terroristi islamici arrestati e poi scarcerati, gente che va, ammazza e ritorna».
Ancora non è stato individuato il successore di Gentiloni ma la sua agenda è già fitta di urgenze da risolvere. Prima fra tutti proprio quella legata all’immigrazione clandestina e al terrorismo di matrice islamica. «Il rischio di terrorismo è altissimo – commenta il leader della Lega -: dopo gli arresti e la denuncia di Frontex sulla possibilità che ci siano infiltrati tra chi sbarca, chiediamo un intervento immediato, un controllo ferreo di tutti i nostri confini via mare e terra e la sospensione di qualsiasi ulteriore sbarco sulle nostre coste». In un’intervista alla Stampa il ministro dell’Interno Marco Minniti getta acqua sul fuoco: non ci sarà un aumento degli sbarchi con la bella stagione («è infantile solo pensarlo»). Dice che funziona il sistema del «blocco» su terra libica, dove insieme con il governo di Tripoli, Oim e Unhcr si sono creati corridoi umanitari per far entrare in Europa i richiedenti asilo. Però, aggiunge il ministro, i fatti di Foggia dimostrano «che il quadro della minaccia di attentati terroristici a firma Isis rimane immutato». «In un paese normale le dichiarazioni di Minniti – replica lo stesso Salvini, intervistato da Nicola Porro su Radio 105 – sarebbero preoccupanti. Io da cittadino un po’ lo sarei ma non mi pare che ci sia questo dibattito».
Sul fronte immigrazione il centrodestra si ricompatta velocemente. Non c’è soltanto Salvini a chiedere e, nel suo caso a promettere, un severo giro di vite sull’accesso nel territorio italiano. Il suo collega di partito Paolo Grimoldi sostiene per esempio che servano leggi ad hoc contro il terrorismo di matrice islamica. «E maggiori poteri e strumenti – aggiunge – alla Polizia postale per i controlli sul web e sui social dove il proselitismo e il reclutamento dei giovani dilaga». Quanto avvenuto a Foggia, poi, riporta poi d’attualità il problema delle moschee abusive camuffate da centri culturali. «Le attività che si svolgono là dentro – dice l’eurodeputato di Forza Italia Stefano Maullu – devono essere tenute costantemente sotto controllo, perché il rischio che tali spazi vengano utilizzati da estremisti o da militanti dell’Isis è alto». «Il numero di immigrati islamici sul nostro territorio – gli fa eco il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lombardia Riccardo De Corato – è ormai fuori controllo. Basta coi clandestini e irregolari. Basta con l’immigrazione selvaggia».
IL GIORNALE