I “Rambo” francesi al confine ora finiscono sotto accusa
L’episodio di Bardonecchia ha alzato il velo sui comportamenti della polizia francese nelle operazioni di monitoraggio del passaggio dei migranti al confine tra Italia e Francia.
A quanto pare gli agenti d’Oltralpe tutti i giorni scaricano dalla parte del confine italiano i migranti che provano a passare la frontiera. Con un furgone bianco li prelevano sul territorio francese e li “scaricano” su quello italiano, proprio dalle parte di Bardonecchia. Respingimenti giornalieri che di fatto violerebbero i diritti umani. E proprio su questi respingimenti, come sottolinea il Messaggero, si era già espressa Amnesty Internetional che nel 2017 segnalava la “mancanza di garanzie e di rispetto dei diritti dei migranti”.
Sempre Amnesty affermava: “I respingimenti sono organizzati senza nessuna formalità, fatti in modo che le persone non riescano ad esercitare i loro diritti”. Un tema dunque conosciuto dal governo francese che però, anche nel caso di Bardonecchia, ha affermato di seguire le regole senza violare le norme. Eppure solo ieri Nice Premium, sito che ha seguito i fatti di Bardonecchia, ha definito “Rambo” i gendarmi francesi ponendo un interrogativo forte alle autorità francesi: “Non sarebbe meglio agire cum grano salis invece di prendersi per dei Rambo?”. In questo momento l’accordo sui controlli al confine tra Italia e Francia è stato sospeso. E probabilmente l’approccio della polizia francese in queste operazioni dovrà cambiare per non rischiare un nuovo incidente diplomatico. I francesi ribadiscono che tutto avviene in modo regolare, ma di fatto le cronache degli ultimi giorni parlano anche di donne incinte fermate al confine senza alcuna assistenza e rimandate indietro. Una di loro è morta dopo aver partorito all’ospedale Sant’Anna di Torino. E chi le aiuta rischia il carcere.
IL GIORNALE