L’ipotesi del voto a giugno: Di Maio e Salvini, c’è un indizio

Il ritorno al voto a giugno è più di una ipotesi. Circolano già due date: il 17 e il 24, le ultime due domeniche del mese. Lo scenario si fa sempre più concreto e la dimostrazione è il braccio di ferro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Certo il presidente Sergio Mattarella, riporta Repubblica in un retroscena, non è di questa idea. Ma dentro il Movimento 5Stelle e all’interno della Lega le elezioni a giugno argomento di discussione costante. Del resto il veto grillino su Silvio Berlusconi e la richiesta inderogabile di ottenere la presidenza del consiglio, rappresentano per Salvini un muro contro qualsiasi tipo di mediazione.

Votare il 17 o il 24 giugno impone però un ritmo serrato, senza “esplorazioni” o “tentativi”. Il presidente della Repubblica dovrebbe sciogliere il Parlamento entro il 2 maggio per la prima data ed entro il 9 maggio per la seconda. Superare con le trattative i primi dieci giorni di maggio significherebbe far slittare qualsiasi resa dei conti almeno a ottobre. E nel periodo di interregno potrebbe esserci un governo di tutti o un governo tecnico, insomma un esecutivo che serva solo a modificare la legge elettorale e approvare la legge di Bilancio.

LIBERO.IT

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