Tangenti sanità: arrestati a Milano quattro primari e un dirigente
Due primari dell’ospedale Pini di Milano, due del Galeazzi e un direttore sanitario sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre un imprenditore è finito in cella nell’ambito di un filone di indagine sulla sanità milanese. Le accuse sono di corruzione. “Al Pini facile se sei amico”, così in una intercettazione in riferimento alla scarsa trasparenza nelle forniture al nosocomio. Inoltre a uno dei primari sarebbe stata regalata una Louis Vuitton, da migliaia di euro, per sua figlia.
I primari si sarebbero accordati con le ditte fornitrici per ordinare forniture in cambio di tangenti e regali. La vicenda è emersa dall’inchiesta su Norberto Confalonieri, ex primario del Pini Cto, arrestato lo scorso anno. Nell’ordinanza di custodia cautelare, il gip Teresa De Pascale ricostruisce le assegnazioni di forniture di protesi ortopediche e apparecchiature mediche al Galeazzi e al Gaetano Pini, due tra i principali ospedali milanesi.
Il gip ha deciso i domiciliari per due primari del Gaetano Pini, Giorgio Maria Calori, primario della divisione di Chirurgia Ortopedica Riparativa, e Carmine Cucciniello, direttore dell’unità operativa di ortopedia, altri due dell’ospedale Galeazzi, Lorenzo Drago, direttore del laboratorio di analisi, Carlo Luca Romanò, responsabile del centro di chirurgia ricostruttiva. Arresti domiciliari anche per Paola Navone, direttore sanitario dello stesso ospedale Gaetano Pini. Si sono invece aperte le porte del carcere per l’imprenditore Tommaso Brenicci, titolare della Eon Medica Srl, societò di Monza specializzata nella produzione e commercializzazione di attrezzature mediche ospedaliere.
Imprenditore: “Al Pini facile se sei amico” – “Il Pini è l’ospedale più facile del mondo… perché non ci sono gare, se sei amico di un chirurgo usi i prodotti che vuole, cioè è tutto libero, tutto libero!”. Così Brenicci descriveva in un’intercettazione la “scarsa trasparenza e legalità nelle pubbliche forniture dell’Istituto Ortopedico Cto-Pini”. Lo si legge nell’ordinanza d’arresto.
Gip: “Stage e spese convegni” – La promessa di uno stage per la figlia in una delle società dell’imprenditore Brenicci, un cesto di Natale da 1000 euro e il pagamento spese per un congresso a Parigi e uno in Alto Adige. Sono le “utilità”, come scrive il gip nell’ordinanza, percepite da Paola Navone, direttore sanitario del Cto-Pini per introdurre all’Istituto ortopedico un dispositivo per la diagnosi di infezioni articolari commercializzato dallo stesso imprenditore con una società riferibile anche ad altri due primari ai domiciliari.
Medico a moglie: “Borse ce le regalano, non rompere” – “La Vuitton non ti piace? E’ possibile che me lo regalino (…) e allora c…. non mi rompere i co…..!”. Così Giorgio Maria Calori, chirurgo ortopedico, si rivolgeva alla moglie che lo rimproverava per una borsa di lusso che le aveva regalato “evidenziando la necessità di essere parchi e limitare le proprie spese voluttuarie”. E’ quanto emerge dall’ordinanza d’arresto e da un’intercettazione nella quale il medico faceva, però, capire alla consorte “come si trattasse di un regalo ricevuto” da altre persone.
Tra l’altro, a Calori tra le utilità della presunta corruzione viene contestato di aver ricevuto dall’imprenditore Brenicci anche “il pagamento” di una borsa Vuitton per sua “figlia”. L’imprenditore, tra l’altro, in un’altra intercettazione si lamentava perché lo stesso Calori gli aveva chiesto “150mila euro in prestito (…) perché è un po’ in difficoltà deve pagare il mutuo della casa, porca t…. (…) gliene regalerò 20-30 dico (…) se inizio a dargli i soldi poi te ne chiede altri (…) ha comprato sta casa da 330 metri ed ha speso 600mila euro per metterla a posto (…) prendono il marmo, il parquet a 500 euro al metro”.
TGCOM