Effetto Xi sui mercati, rally di Tim (+3%). Brent oltre i 70 dollari

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L’impegno del presidente cinese Xi Jinping a un’economia più aperta, che segue i toni concilianti di Trump sulla guerra commerciale, fa scattare Wall Street (che guadagna il 2%) e le Borse europee grazie in particolare agli acquisti su auto e minerari. Piazza Affari, già ieri ai livelli di inizio febbraio nel Ftse Mib, ha guadagnato un altro 0,52% trainata in primis dal rally di Telecom: la partita per il cda tra Elliott e Vivendi ha alimentato un altro +3% per il titolo che in quattro sedute è risalito del 16% circa. Bene i petroliferi (+2,8% Tenaris) in scia alla corsa dei prezzi del greggio a causa anche delle tensioni sulla situazione siriana: il Brent giugno è volato sopra 70 dollari al barile (70,34) e il Wti maggio ha riagganciato quota 65 dollari al barile. A Milano nel comparto Fca è salita dell’1,3%. Stabile l’euro/dollaro sopra 1,23 (1,2337).

Francoforte ai massimi da un mese, corre Vw con ribaltone ai vertici

Francoforte è stata la migliore salendo di oltre un punto percentuale e tornando ai massimi da un mese. Focus su Volkswagen (+4% circa) grazie alla rivoluzione in arrivo nella squadra dirigenziale con la probabile fine dell’era Mueller.
Secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Handelsblatt, infatti, i vertici del gruppo sarebbero orientati a nominare l’attuale numero uno del marchio Vw, Herbert Diess, al posto di Mueller come ceo dell’intero gruppo.

L’avvicendamento al vertice, scrive il quotidiano, potrebbe essere deciso già nel corso della riunione del consiglio di vigilanza venerdì. Nella nota diffusa da Volkswagen, si segnala che lo stesso Mueller avrebbe fornito una disponibilità di massima a dare il suo contributo ai cambiamenti allo studio.

Telecom sotto la lente, rischio scontro legale

A Piazza Affari l’osservata speciale è ancora Telecom Italia (+3%) dopo che il Cda ha definito illegittima l’integrazione sulle nomine nell’ordine del giorno dell’assemblea del 24 aprile disposta dai sindaci, preannunciando azioni legali. Vivendi, primo azionista, ha sostenuto la decisione presa dal Cda. Inoltre è emerso che il fondo Elliott è salito al 9% circa del capitale (8,8%, percentuale che può aumentare al 13,7% includendo le opzioni).

Secondo gli analisti di Equita, che confermano la valutazione «buy» con target di prezzo di 1,02 euro, «si apre quindi una battaglia legale per i punti in votazione nell’assemblea del 24 aprile. Nella sostanza però ieri si sono espresse in modo molto netto anche altre due società di proxy advisor, Iss e Frontis, raccomandando di votare a favore delle proposte di Elliott nell’assemblea del 24 aprile, con argomentazioni molto nette in merito al conflitto di interessi espresso da Vivendi in numerose passate occasioni». Secondo gli esperti di un’altra primaria Sim milanese, che ricordano che far approvare decisioni straordinarie occorre una maggioranza qualificata e quindi Elliott dovrà trovare un accordo con Vivendi una volta si sarà chiarita la governance, «la decisione di Assogestioni di non presentare una propria lista, l’appoggio dei proxy advisor e il presunto stake building in corso da parte di CdP sono elementi che possono favorire Elliott nella conta dei voti contro Vivendi».

In Usa pressioni inflazionistiche sotto controllo

A marzo i prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono saliti dello 0,3%, mentre le previsioni erano per un +0,1%. Su base annuale il dato sale del 3%. E’ un ulteriore segnale che le pressioni inflazionistiche sono sotto controllo, cosa che potrà incidere in positivo sull’economia del Paese. Escludendo le componenti volatili, i prezzi sono saliti dello 0,3%, più dello 0,2% atteso.

BTp: spread con Bund chiude in rialzo a 128 punti base
Chiusura in leggero rialzo per lo spread BTp/Bund alla vigilia della tornata di aste italiane che si apre domani. Il differenziale di rendimento tra il titolo decennale benchmark italiano (Isin IT0005323032) e il pari scadenza tedesco ha terminato gli scambi a 128 punti base, in rialzo di 2 punti base rispetto a ieri. Sale anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che si attesta all’1,79% dall’1,77% del riferimento precedente.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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