Multe, la sentenza dei giudici: “Via i Tutor dalle autostrade”
La decisione è di quelle che farà discutere (e forse gioire molti automobilisti). Autostrade per l’Italia è stata “condannata” a togliere dalle strade e distruggere tutti i Tutor che negli anni sono stati montati sulle strade del Belpaese.
Il motivo? Il brevetto appartiene ad una piccola impresa di Greve in Chianti.
La Corte di Appello di Roma, dopo un processo nato nel 2006 e durato 12 lunghi anni, ha stabilito che il sistema di sorveglianza (e controllo della velocità) che Autostrade per l’Italia utilizza ormai da tempo, è viziato da violazione di brevetto. L’azienda Craft, grazie al lavoro del professor Vincenzo Vigoriti e dell’avvocato Donato Nitti, è riuscita a farsi riconoscere la proprietà del brevetto. Costringendo così Autostrade a togliere dalle vie di comunicazione tutti i Tutor.
Non solo. Perché nella sentenza si legge che Autostrade per l’Italia, oltre a pagare le spese processuali, dovrà sottomettersi al divieto di produrre e commercializzare il sistema suddetto. Se non lo farà, per ogni giorno di ritardo la Craft incasserà 500 euro di risarcimento. Già nel 2015 la corte di Cassazione aveva respinto il ricorso di autostrade che chiedeva di riconoscere la nullità del brevetto Craft.
La questione ora si fa complessa. Sebbene la Craft non possa ottenere il risarcimento da Autostrate per l’utilizzo improprio di Tutor. “La Corte – fa sapere Auostrade in una nota – riconosce che non c’è stato alcun arricchimento” non avendo “la concessionaria ottenuto alcun vantaggio economico dall’utilizzo del sistema che ha come unico obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei clienti, né alcun danno per Craft. Pertanto, la sentenza di oggi non prevede alcun indennizzo a beneficio di Craft per l’utilizzo del sistema”.
Teoricamente la Craft potrebbe vendere il brevetto, ma la società che gestisce la rete della viabilità fa già sapere che il “Tutor non verrà rimosso dalla rete, ma sarà immediatamente sostituito con un nuovo sistema diverso da quello attuale“. “La decisione di oggi della Corte d’Appello di Roma – si legge in una nota – sarà impugnata presso la Corte di Cassazione, le cui ragioni sono state riconosciute fondate da 4 precedenti sentenze di merito in tutti i gradi di giudizio. Tuttavia, per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale, Autostrade per l’Italia si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione integrale degli apparati con altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane“.
IL GIORNALE