Pattugliamenti ombra in Siria: i sottomarini russi nel mirino
La Russia potrebbe aver schierato diversi sottomarini a propulsione nucleare a protezione della costa della Siria.
Si teme la possibile presenza di unità classe Oscar II che rientra nella particolare categoria dei vettori carrier-killer. Solo ipotesi al momento, ma confrontando i tracciati di volo di due diverse piattaforme decollate nelle ultime ore dalla Sicilia e da Israele, sembrerebbe che l’US Navy e l’Aeronautica Militare Israeliana stiano pattugliando una specifica area di 120 miglia tra l’isola di Cipro, il Libano e la costa della Siria.
Le operazioni di volo del Patrol Squadron 16 War Eagles schierato a Sigonella, in Sicilia, sono aumentate nelle ultime 96 ore. L’anomala attività è iniziata prima che la flotta russa schierata nel porto di Tartus iniziasse le manovre programmate che si concluderanno oggi. L’ultima missione di ricognizione del VP-16 è siniziata questa mattina.
La flotta P-8A Poseidon decolla da Sigonella a ritmo costante continuando a svolgere voli di ricognizione al largo della costa siriana, apparentemente pattugliando lo stesso tratto di mare. La medesima area è stata pattugliata ieri mattina anche da un secondo velivolo, un Gulfstream G550 variante Airborne Early Warning dell’Aeronautica Militare Israeliana decollato dalla base di Nevatim. Confrontando i tracciati e le informazioni non crittografate che provengono dai siti commerciali gratuiti come ItaMilRadar appare evidente che le piattaforme statunitensi ed israeliane siano alla ricerca di qualcosa. Quel profilo di volo è certamente mirato con prevalenza data alla ricerca subacquea.
Mar Mediterraneo: il pattugliamento ombra del 2016
Nel dicembre del 2016 la flottiglia della Nato nel Mediterraneo orientale sarebbe stata seguita in pattugliamento ombra da una coppia di sottomarini russi Oscar-II. I Boeing P-8A appartenenti al Patron Squadron 45 all’epoca schierato a Sigonella, intensificarono i pattugliamenti alla ricerca delle due unità russe non lontano dalla costa della Siria.
La forza di pattugliamento marittimo di Sigonella
Il P-8A sostituisce il P-3C che ha operato per decenni nella Sesta flotta degli Stati Uniti. Essenziale architettura del dominio marittimo statunitense, il P-A Poseidon è costruito sul telaio del Boeing 737-800. L’aereo da pattugliamento marittimo è progettato per svolgere missioni di ricognizione, sorveglianza ed antisom. Il Patrol Squadron 16 (VP-16) è stato schierato in Sicilia dall’aprile dello scorso anno a sostegno delle attività della Sesta flotta statunitense. Ha rilevato il Patron Squadron 45, ritornato nella base navale di Jacksonville, che ha effettuato 3.700 ore di operazioni. Nella lotta antisom nel Mediterraneo e nel Nord Atlantico, la US Navy utilizza i vettori con capacità Elint, Electronic signals intelligence, schierati in turnazione in quella che è definita Hub of the Med. Sigonella, in Sicilia, ospita permanentemente una forza di pattugliamento marittimo in rotazione semestrale per monitorare il movimento navale russo nel Mediterraneo. I velivoli schierati nella base siciliana, in attesa che venga ricostruita la forza di pattugliamento marittimo della Nato, effettuano voli di ricognizione anche nel Giuk gap. Soltanto entro il 2020, il Regno Unito sarà in grado di pattugliare la zona sud che si estende dall’Islanda alla Scozia.
Cosa stanno cercando Stati Uniti ed Israele?
Sottomarini classe Varshavyanka: Improbabile
La flottiglia Varshavyanka risulta operativa nella base navale Novorossiysk. Almeno due sottomarini Progetto 636.3 sono sempre schierati in rotazione nel Mediterraneo. I sottomarini diesel-elettrici classe Varshavyanka Progetto 636.3 rappresentano un elemento chiave nella strategia navale russa nel Mediterraneo. Propulsi da motori a diesel-elettrici a bassissima emissione di rumore, possono colpire bersagli a lunghe distanze senza essere rilevati dai sensori antisom nemici. Versione migliorata della Kilo, quest’ultima al di sotto dei cinque nodi di velocità risulta invisibile ai sonar passivi, implementa tecnologia stealth avanzata. Ha un dislocamento di 3.100 tonnellate, raggiunge una velocità di 20 nodi, può immergersi fino a 280 metri e trasportare equipaggi di 52 persone. I sottomarini, armati con 18 siluri, mine ed otto missili da crociera Kalibr 3M54 (NATO SS-N-27 Sizzler), sono progettati per svolgere missioni in ruolo hunter killer in acque relativamente poco profonde. Risultano in servizio i sottomarini B-237 Rostov-on-Don, B-261 Novorossiysk, il B-262 Stary Oskol, il B-265 Krasnodar, il B-268 Veliky Novgorod ed il B-271 Kolpino. L’ammiragliato russo ha riconosciuto il valore del Progetto 636,3 classe Varshavyanka, inizialmente progettato per operare soltanto con la Flotta da Guerra del Mar Nero. Sia la Flotta da Guerra del Nord e che la Flotta da Guerra del Baltico riceveranno i sottomarini diesel-elettrici di quinta generazione. Saranno realizzati presso il cantiere navale Admiralty Wharves e consegnati al ritmo di due all’anno a partire dal 2019. I sei sottomarini classe Varshavyanka destinati alla Flotta da Guerra del Pacifico saranno consegnati entro il 2021.
Nel dicembre del 2015, il sottomarino Rostov-on-Don della classe Varshavyanka lanciò l’intera salva di missili da crociera Kalibr 3M54 imbarcata contro obiettivi nemici nei pressi della città siriana di Raqqa. Il Rostov-on-don è di fatto entrato nella storia della Marina russa per essere stato il primo sottomarino ad aver lanciato missili da crociera contro obiettivi nemici reali. Prima di allora, soltanto Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia possedevano tali capacità.
I sottomarini d’attacco sono progettati per cercare e distruggere sia le controparti nemiche che le navi di superficie. La classe Varshavyanka rappresenta da tempo una presenza costante nel Mar Mediterraneo.
Sottomarini antinave classe Oscar II: Probabile
La terza generazione di sottomarini lanciamissili antinave a propulsione nucleare classe Oscar II Progetto 949A, è entrata in servizio a metà degli anni ’80. Sono stati progettati nello specifico ruolo carrier-killer, per contrastare le portaerei americane ed impedire la loro proiezione strategica. Lunghi 154 metri e larghi 18, possono raggiungere una velocità massima di trentasette miglia all’ora in immersione ad una profondità massima di seicento metri. La classe Oscar II è stata progettata con spiccate capacità di sopravvivenza contro i siluri convenzionali, come la separazione di oltre tre metri tra lo scafo a pressione interna e quello esterno idrodinamico, considerando che la sua missione primaria sarebbe stata quella di attaccare i gruppi da battaglia delle portaerei americane.
Sono tra i più grandi sottomarini mai costruiti, superati soltanto dalla classe Typhoon (Progetto 941 Akula) ed Ohio americana. I 949A trasportano attualmente 24 missili antinave P-700 Granit/SS-N-19 Shipwreck, il doppio dei sistemi trasportati dalla classe Charlie e Echo II. La classe Oscar a doppio scafo, è stata concepita in forma primaria come piattaforma di tiro per gli SS-19- Shipwreck, missili da crociera a lungo dieci metri pesanti otto tonnellate: possono imbarcare testate nucleari da cinquecento kilotoni. I Grant raggiungono il bersaglio ad una velocità massima di Mach 2,5, ramjet nella fase finale, a 550 km di distanza. Lanciati a sciame, i missili sono collegati in rete cosi da condividere le informazioni di targeting e le diverse angolazioni di attacco.
La Marina russa ha ufficialmente in servizio otto sottomarini lanciamissili da crociera a propulsione nucleare 949A: due inquadrati nella Flotta del Nord e cinque con la Flotta del Pacifico. Il K-266 Orel è attualmente in manutenzione presso il cantiere Zvezdochka, nella regione di Arkhangelsk, nella Russia del Nord, dopo un incendio avvenuto a bordo, nell’aprile del 2015, mentre si trovava nel bacino di carenaggio. Lo scafo interno del sottomarino è diviso in dieci scomparti.
La scorso anno la Marina russa ha annunciato la riconversione dei sottomarini classe Oscar II per i missili da crociera supersonici 3M54 Kalibr. Il sistema d’arma Kalibr diventerà l’asset principale russo per dissuadere un potenziale aggressore nella nuova strategia deterrente non strategica. Lo standard 949AM avrà un costo di 180 milioni di dollari ad unità. Il K-132 Irkutsk ed il K-442 Chelyabinsk saranno i primi a ricevere presso il cantiere Zvezda, nell’Estremo Oriente russo, i sistemi missilistici Kalibr. Non saranno necessarie modifiche allo scafo. Lo standard 949AM, oltre alla maggiore capacità offensiva, prevede l’implementazione di nuovi sistemi vitali e di navigazione. I sottomarini 949AM, grazie ai nuovi lanciatori, potranno trasportare fino a 72 missili antinave Kalibr 3M54. La variante supersonica antinave ha una velocità di crociera di Mach 0,8. Tuttavia nelle fasi finali il Kalibr raggiunge Mach 3, scendendo ad una quota di avvicinamento di soli 4,6 metri. Tali caratteristiche rendono la sua intercettazione estremamente difficile.
Il 18 ottobre del 2016, il K-410 Smolensk, sottomarino a propulsione nucleare classe Oscar II operativo con la Flotta del Nord, ha lanciato un missile da crociera Granit colpendo il bersaglio designato nell’arcipelago Novaja Zemlja, nell’Artico. Il K-141 Kursk, affondato per un tragico incidente il 12 settembre del 2000, apparteneva alla classe Oscar II.
Siria: perché schierare gli Oscar II?
La strategia di interdizione
I sottomarini Oscar II sono stati progettati nello specifico ruolo carrier-killer, concepiti cioè per contrastare le portaerei americane e relativi gruppi da battaglia, impedendo la proiezione strategica della US Navy. Se così fosse, l’Ammiragliato russo avrebbe anticipato la strategia d’attacco americana. Schierando gli Oscar II in acque internazionali tra l’isola di Cipro, il Libano e la costa della Siria, Mosca garantirebbe un ottimale raggio di intercettazione di 630 km circa. Mosca ha ribadito che qualora le vite dei soldati russi venissero minacciate, le Forze armate della Federazione Russa sono state autorizzate ad ingaggiare i lanciatori e le loro basi. Attaccare un incrociatore o una portaerei statunitense equivarrebbe all’inizio di una guerra tra Stati Uniti e Russia. Il Cremlino non autorizzerebbe mai un’azione del genere che innescherebbe una rappresaglia nucleare immediata degli Stati Uniti. Tuttavia quella possibile presenza localizzata è un chiaro messaggio agli Stati Uniti ed impone assoluta cautela nel concepire qualsiasi tipo di raid, annunciato, contro la Siria. Il Gruppo da Battaglia della portaerei classe Nimitz USS Harry S. Truman è in navigazione da ieri verso il Medio Oriente. Tra una settimana sarà nel Mediterraneo.
IL GIORNALE
This entry was posted on venerdì, Aprile 13th, 2018 at 08:27 and is filed under Esteri. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.