Pd, rinvio dell’Assemblea. Martina appoggia la richiesta dei renziani. No della minoranza

di ALBERTO CUSTODERO

ROMA – La giornata di fibrillazione interna al Pd si conclude poco prima delle 20 con la nota ufficiale del segretario reggente, Maurizio Martina. “Ho chiesto al presidente Orfini di posticipare l’assemblea”, dice.

Ma per tutto il pomeriggio si rincorrono voci sul nuovo colpo di scena interno. I renziani chiedono di rinviare a dopo la formazione del governo l’assemblea del partito, fissata per il 21 aprile. In mattinata c’era stato un incontro tra Renzi e Martina, ufficialmente sul rebus del governo e sulle consultazioni appena concluse. Sono proprio le trattative per trovare una maggioranza in Parlamento a rendere necessario un rinvio, secondo la componente che fa capo a Matteo Renzi (sulla carta il 70 per cento dell’assemblea). “In un contesto politico come quello che stiamo vivendo, la discussione se fare o no il congresso del pd, e se sì quando, è del tutto fuori luogo”, dice il dem Dario Parrini, vicinissimo all’ex segretario. “Per questo penso che dobbiamo rinviare l’assemblea nazionale del 21. E che non farlo sarebbe poco responsabile”.

Il 21 – è il mantra dei renziani – potrebbe esserci una divisione in assemblea tra candidature contrapposte o proposte diverse sullo svolgimento del congresso. Visto che la discussione fra le varie anime dem potrebbe protrarsi, potrebbe accadere che il partito si trovi ancora in una fase di definizione del proprio assetto nel pieno delle consultazioni per il futuro governo. Insomma, prima di affrontare le scelte relative al nostro futuro, dicono, sarebbe meglio affrontare quelle relative al futuro del Paese.

Ma, poco dopo, insorge la minoranza orlandiana. Nessuna comunicazione è arrivata ad Andrea Orlando e agli altri big del partito. Ma, aggiungono fonti parlamentari, se i renziani dovessero seguire quella strada sarebbe gravissimo. Dietro al tentativo dell’ex segretario, sospettano dalla minoranza, “c’è la volontà di mettere in difficoltà Maurizio Martina”, ma non solo: “I renziani non vogliono rinunciare a controllare il partito” per mezzo del parlamentino dem e, soprattutto, “vogliono poter fare loro le liste per le europee del 2019 e per le politiche”, in caso di voto anticipato. L’area di Emiliano prende posizione con Francesco Boccia. “No, non siamo d’accordo. Un rinvio sarebbe assolutamente inopportuno, al partito servono certezze”.

A fine giornata, però, il via libera di Maurizio Martina e dall’area di Dario Franceschini. Areadem, per voce di Marina Sereni giudica “un segno di ragionevolezza” la scelta di posticipare l’appuntamento. L’ipotesi è quella di rinviare l’Assemblea a dopo la soluzione per Palazzo Chigi. Rimangono sul tavolo delle discussioni interne al partito i prossimi passi da compiere per arrivare alla scelta del nuovo segretario. Insomma, si tratta solo di una tregua.

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