Renzi e il bordello

Oggi, domani al massimo, il presidente Mattarella affiderà il primo mandato esplorativo del post elezioni.

Potrebbe toccare a uno dei presidenti dei due rami del Parlamento, la forzista Casellati e il grillino Fico. Difficile, vista l’aria che tira, che uno dei due possa riuscire là dove finora tutti hanno fallito, cioè mettere insieme il centrodestra al completo con i Cinquestelle. Più probabile invece che consultazioni meno impegnative di quelle al Colle permettano di capire un po’ di più le vere intenzioni del Pd, il grande assente nella prima fase di ricerca di una maggioranza.

C’è da dire che fino ad oggi Matteo Renzi è stato di parola, scomparso e non pervenuto. Più che prendere lezioni di tennis come aveva annunciato probabilmente si è dato alla subacquea ed è difficile individuarlo pur seguendo le bollicine che arrivano in superficie, che sono pur sempre sintomo di vita. Sulla terra ferma si sono visti solo comprimari che hanno recitato una parte simile a quella delle signorine che pur stando in un bordello fanno le schizzinose e dicono di non volersi concedere, attirando proprio per questo le lusinghe e le attenzioni di quasi tutti i frequentatori.

Evidentemente Renzi di bordelli (politici, ovviamente) se ne intende. Sa che se non sei più la più bella devi almeno essere la più desiderabile e che il vecchio detto «tra i due litiganti, il terzo gode» ha sempre una sua base di verità. Dimentichiamo i sogni di gloria di soli pochi mesi fa, ma seppur acciaccato il Pd può far pendere la bilancia da una parte o dall’altra dei contendenti, o mettersi al servizio del presidente Mattarella per una terza via ancora tutta da inventare.

In politica, come in qualsiasi lavoro, a volte si rinasce per un colpo di genio, altre per la stupidità dei concorrenti che – tutti presi quotidianamente a fissare ossessivamente il dito – perdono di vista la luna. Che in questo caso è andare al governo nel meno peggio dei modi, visto che il meglio non esiste per nessuno.

Va bene inseguire tutti i giorni ogni battito di ciglia di Di Maio e di Salvini per carpire una nuova intenzione, ma da domani bisognerebbe concentrarsi anche sulle smorfie di Renzi e dei suoi. Chissà che proprio da lì possa arrivare l’atteso colpo di scena.

Perché chiunque frequenti il bordello della politica in realtà non vede l’ora di consumare. E incassare.

IL GIORNALE

Rating 3.00 out of 5

No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.