Il M5S brucia le consultazioni: «No a Berlusconi, ora parliamo al Pd» Veti incrociati: chi è contro chi

«Non faremo mai alleanze con Berlusconi, che ha fatto fallire il Paese. Al Pd invece proponiamo di sederci al tavolo per scrivere un contratto di governo. Spero che i dem facciano un passo avanti, credo che i veti diventeranno qualcosa di diverso». Lo ha detto il capogruppo del M5S al Senato Danilo Toninelli a Rtl 102.5. «E poi ci sono divergenze politiche enormi. Non siamo autolesionisti». Ma il Movimento che cosa preferirebbe? Toninelli non risponde: «Non posso rispondere perché andrei a pestare i piedi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oggi si sta provando che un governo con il centrodestra non può esistere per la presenza di Berlusconi. Qua – ripete – non c’è una preferenza per nessuno, qua bisogna far partire un governo, con chi, conta poco, contano i temi. Ma con Berlusconi – ripete – è impossibile scrivere un patto di governo».

«Di Battista poteva evitare il paragone con Dudù»

Toninelli ha ripreso il tema delle consultazioni in atto con Elisabetta Casellati, presidente del Senato e incaricata dal capo dello Stato Sergio Mattarella di «esplorare» la fattibilità di un governo. Se fallirà il mandato esplorativo della presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, ha detto il capogruppo M5S, «noi riprenderemo a parlare con il Pd ma non è che non stiamo parlando con il Partito democratico, continuiamo a farlo». «Due giorni fa Martina ha parlato di 3 temi che stanno nel nostro programma – ha proseguito – loro parlano di reddito di inclusione e noi di reddito di cittadinanza ma una via di mezzo si può trovare». Su possibili pregiudiziali nei confronti di Matteo Renzi, Toninelli osserva: «Non conta che ci sia Renzi o no in un patto di governo dove il Pd è vincolato a quanto scritto là, non è più questione di nomi ma di temi. Non c’è piu una prospettiva di poltrone come in passato, le persone sono in secondo piano». Toninelli ha anche parlato di Alessandro Di Battista. «Poteva evitare di paragonare il leader della Lega Matteo Salvini a Dudù (il cane di Berlusconi, ndr)». Precisando: «Di Battista a volte usa un linguaggio forte, ma è perché noi dobbiamo comunicare con tutti. Non tutti hanno la stessa ricezione dei messaggi e noi dobbiamo farci capire da tutti».

Toti: «Governo centrodestra-Pd? Non ci sono le condizioni»

Per un governo centrodestra-Pd «non ci sono le condizioni: gli italiani non lo hanno votato». Lo dice il presidente della Liguria Giovanni Toti ad Agorà. «Gli italiani non hanno scelto questo», ribadisce. «Credo che tutti sappiano che a votare nei prossimi due o tre mesi non si andrà visto che ci sono scelte importanti da prendere per il Paese. Magari si voterà il prossimo anno. Qualcuno a Palazzo Chigi ci dovrà andare. Un governo centrodestra-M5S ha un sapore politico che può far guardare a un orizzonte più lungo».ù

Schifani: «Secondo forno? FI resterà a guardare»

«In caso di apertura di un «secondo forno» Forza Italia resterà a guardare. FI fuori da qualunque ipotesi di accordo con M5S-Pd». Così Renato Schifani, senatore FI poco fa ai microfoni di Giorgio Zanchini a Radio anch’io (Rai Radio1). «Credo – aggiunge – che il capo dello stato abbia voluto dare un segnale perché la crisi non si può protrarre fino alle calende greche e poi che la crisi è sganciata dal risultato elettorale; lo si deduce dal fatto che ha dato tempo alla Casellati fino a domani. Il tentativo Casellati è fallito perché con i suoi no Di Maio continua a giocare la partita per spaccare il centrodestra. Noi non abbiamo proposto nessun appoggio esterno. Oggi andremo insieme per dare la sensazione a Di Maio che siamo uniti».

Il secondo giro di consultazioni con Casellati

La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, sta lavorando all’agenda del secondo giro di consultazioni. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, nel pomeriggio la Casellati riceverà la delegazione unica del centrodestra, presumibilmente intorno alle 14, mentre il Movimento 5 stelle dovrebbe essere convocato intorno alle ore 17.30. Molti leader di partito sono impegnati in queste ore con la campagna elettorale in Molise. Berlusconi ieri ha annunciato il rinvio del suo tour, mentre Giorgia Meloni pare confermare la sua partenza per il Molise.

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