Regionali in Molise: il centrodestra avanti, il M5S nettamente staccato. I grillini perdono sette punti rispetto alle politiche
In Molise, con 289 su 394 sezioni scrutinate, è ormai largamente in testa il centrodestra guidato da Donato Torna (45,07% dei voti), con un margine ampio sul Movimento 5 Stelle che è intorno al 37,12% (il candidato è Andrea Greco). Il Partito democratico è fermo al 10 per cento. Questi i risultati quando si è a più di due terzi dello spoglio: e se i dettagli si chiariranno in giornata è chiaro che al momento per Matteo Salvini il clima è più favorevole che per Luigi Di Maio. Intorno alle tre del mattino è stato proprio il candidato Dem Carlo Veneziale a commentare i risultati: “Ho perso, chiaramente, ma quello che resta è il percorso politico, quello di un centrosinistra che ha ritrovato l’unità dopo anni di divisioni, e questa è l’eredità positiva che resterà a chi verrà dopo di me”.
Il risultato non è buono neppure per M5S, che nel Molise alle politiche si era attestato al 44%. I grillini si aspettavano che Campobasso fosse la prima regione conquistata dal Movimento, e si ritrovano con un candidato ben sotto il 40%. Anche se il candidato M5S Greco la pensa diversamente: «È un risultato storico a livello regionale. Forse il Movimento Cinque Stelle non aveva mai fatto così bene in un’elezione regionale. Siamo passati da due consiglieri a sei, sei persone che si batteranno per difendere le idee del Movimento e soprattutto per rendere onore ai cittadini che ci hanno votato. Io parlerei di risultato storico, non di fallimento».<
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E le urne molisane si impegnano anche a scombussolare gli equilibri interni al centrodestra: Forza Italia primo partito, Lega seconda – con un dato stabile rispetto alle politiche – e qualche sorpresa tra le formazioni più piccole: l’Udc è passata dal 2 al 7 per cento, Fratelli d’Italia arriva a sfiorare il 5% (una crescita di due punti).
Dalle urne insomma esce un centrodestra più frizzante del previsto (e anche più variegato dell’onda leghista dei primi di marzo. D’altra parte alle amministrative il peso dei big locali è sempre dirimenti: vale il caso dell’europarlamentare Aldo Patriciello, che cinque anni fa portò i suoi voti in dote al centrosinistra (gli accreditano un pacchetto di 14mila sostenitori fedelissimi) e questa volta è tornato con il centrodestra, sotterranea battaglia per portare i consensi a M5S, nuova forma di voto utile per fermare l’avanzata delle destre targate Lega. Sul fronte 5 stelle molto dipende da come andrà la battaglia per portare al Movimento gli 8mila voti di sinistra che il 4 marzo finirono divisi tra Leu e dintorni.
In Molise ha votato il 52,16% degli aventi diritto. A Campobasso ha votato il 62,69%, a Isernia il 59,67%. Nel complesso i votanti sono stati 173 mila contro i 182 mila delle politiche. Alle politiche del 4 marzo il M5S ha raccolto il 44,79%, il centrodestra il 29,8%, il centrosinistra al 18,1%.
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