Consultazioni, Martina da Fico: «Se M5s chiude con la Lega, Pd valuterà»

Il segretario reggente dem, Maurizio Martina, il presidente Matteo Orfini, e i capigruppo del Senato e della Camera, Andrea Marcucci e Graziano Delrio (Ansa) Il segretario reggente dem, Maurizio Martina, il presidente Matteo Orfini, e i capigruppo del Senato e della Camera, Andrea Marcucci e Graziano Delrio (Ansa)

«Abbiamo detto al presidente Fico che dopo 50 giorni di questa situazione, di impossibilità, incapacità di arrivare a una proposta di governo praticabile, noi siamo ovviamente disponibili a valutare il fatto nuovo, se verrà confermato, della fine di qualsiasi tentativo di un accordo tra M5S e Lega e centrodestra». Così il segretario reggente del Pd Maurizio Martina al termine dell’incontro a Montecitorio, con il presidente della Camera Roberto Fico, che ieri ha ricevuto dal Presidente della Repubblica un mandato esplorativo per verificare le possibilità di formare un governo M5s-Pd. «Noi — ha aggiunto — abbiamo costruito tutte le nostre valutazioni successive al 4 marzo sulla base di uno scenario, la nostra sconfitta e l’onere e l’onore per le forze che hanno prevalso di formare il governo». La delegazione del Pd era formata dai capigruppo parlamentari Graziano Delrio e Andrea Marcucci e dal presidente Pd, Matteo Orfini, oltre che dal reggente Martina. La Direzione del Pd dovrebbe essere convocata, secondo quanto si apprende, la prossima settimana. La riunione potrebbe essere già lunedì ma è possibile, a causa del ponte del 1 maggio, che si tenga nei giorni immediatamente successivi.

La spinta di Franceschini: «Dialogo con M5S per guardare avanti»

E mentre nel Pd si traccheggia, il ministro dei Beni culturali guarda avanti: «Il Paese si è salvato da un governo populista e sovranista. L’incarico a Fico pone una domanda nuova al Pd. L’obiettivo di questo incarico è quello di esplorare le possibilità di un’intesa tra noi e il Movimento 5 Stelle». È allora possibile nel Pd «discutere di una prospettiva politica senza veleni, senza sospetti, senza accuse di coltivare ambizioni personali?», spiega Franceschini in un’intervista a La Repubblica. Per il ministro, alla guida di una truppa rilevante all’interno del Pd, «bisogna tentare questa strada senza pregiudiziali. Mettiamo in campo le proposte del Pd come ha iniziato a fare Martina. Vediamo se c’è uno spazio di confronto basato sui programmi».

Ma Calenda stoppa: «Niente alleanze con M5S»

«Vedo serio rischio che Pd sia troppo antisistema per allearsi con M5S attuale», aveva twittato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che ha da poco preso la tessera del Partito democratico. In un altro cinguettio, l’inquilino del Mise ha scritto: «Fico esplora, Salvini passeggia (ma non marcia), Di Maio inforna. Intanto programmi cambiano, contratti vengono redatti da Professori su input di chi considera Governo dei tecnici e professori male assoluto. Nessuno mette in discussione Nato e Euro».

Carlo Calenda

@CarloCalenda

Vedo serio rischio che PD sia troppo antisistema per allearsi con M5S attuale.

Carelli (M5S): «Renzi? Figura imprescindibile»

«È imprenscindibile la figura di Renzi, perché Renzi è una figura ancora importante come leader del Partito democratico», risponde invece l’ex direttore di SkyTg24 e oggi senatore M5S Emilio Carelli alla domanda sulla possibilità di un accordo di governo tra il Movimento e i dem. E alla domanda sulla «chiusura» con la Lega, continua: «Salvini in questi giorni si è praticamente autoescluso. Mi sembra che abbia mostrato maggior interesse a rafforzare la sua coalizione di centrodestra e, al limite, ad arrivare dopo le elezioni in Friuli, a tentare una sorta di Opa su Forza italia, in grave difficoltà, piuttosto che a pensare alle prospettive di un governo».

Salvini: «Non esiste governo senza centrodestra»

Immediata la replica di Salvini: «Non può esistere un governo senza il centrodestra», riferendosi all’indicazione uscita dalle urne. Il leader della Lega rimane in queste ore alla finestra, almeno fino alla fine del giro di consultazioni di Fico. Non si chiama fuori dalla partita del governo, ma rimane fermo per seguire l’evolversi della situazione. E non sembra che abbia avuto contatti con Di Maio. «Oggi siamo in tribuna a vedere la partita, non temiamo niente, mal che vada ci va bene…», ha aggiunto con ironia il capogruppo della Lega alla Camera, Giancarlo Giorgetti. E si fa avanti anche Emma Bonino, leader di Più Europa: «Se andremo anche noi ad incontrare Fico? No, non lo sappiamo. Ci stiamo interrogando sul da farsi. Non sappiamo se Fico incontrerà il Pd o anche gli altri elementi della coalizione, seppur minori. Certo ci dispiacerebbe».

Matteo Salvini

@matteosalvinimi

PD al governo? No, grazie.
Farò di tutto perché il voto degli italiani sia rispettato, da Roma e da Bruxelles.
P.s. Guarda caso i clandestini tornano a sbarcare…@instagram > https://instagram.com/p/Bh8odtWFTo2/ 
👉🏻 @matteosalviniofficial

 

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