Che Fico un governo dei perdenti
Sarebbe meraviglioso che Fico riuscisse a fare un governo con il Pd. I due perdenti, e per di più nemici, che si alleano per peggiorarsi a vicenda.
Per questo mirabile progetto c’è tempo fino a giovedì. Il primo vantaggio sarebbe togliere dalla presidenza della Camera il Fico, per trovare un presidente che si occupasse di qualche problema reale, come la difesa del paesaggio e dell’ambiente, e non dei vitalizi di qualche nonnino deputato, approfittando dell’invidia di chi non ha avuto questo privilegio, per altro già eliminato. Ma Fico Fico non lo sa. Potrebbe, come presidente del Consiglio, occuparsi di ridurre i quattromila dipendenti (dico quattromila) di quell’ufficio, tanto per fare qualcosa che gli è congeniale. Ma soprattutto conservare poltrone a Boschi, Martina, Madia, che non le hanno ancora perse, per potere competere con i suoi.
La soluzione ideale. Peccato che si sia messo di traverso il nuovo iscritto al Pd Leoluca Orlando, noto iettatore con gli amici e ispirato suggeritore di Renzi. Orlando raccomanda che «il Pd accetti il confronto con M5S». Se lui lo vuole, sarà un fallimento. Speriamo che gli amici del Pd votati al sacrificio, avanzino lo stesso. E quale soddisfazione per Fico riuscire dove ha fallito Di Maio! Questo ragazzino educato, pieno di buona volontà e più ambizioso di Renzi, è già sul viale del tramonto, con tutto il suo apparato di false promesse e di banalità: sì alla guerra in Siria, sì ai processi farlocchi in Sicilia dove si condannano eroi e innocenti. Ma come non dargli la soddisfazione di chiamare Berlusconi mafioso? Bello Fico, onesto, trasparente, compagno.
IL GIORNALE