Matteo Renzi, lo sfogo con i fedelissimi sul ritorno da segretario Pd: Minzolini racconta chi sta per asfaltare
Il clima che si respira all’interno del Partito democratico è sempre più da resa dei conti finale. Matteo Renzi è sul piede di guerra, come riporta un dettagliato retroscena di Augusto Minzolini “Yoda” sul Giornale, sempre più nervoso dopo l’apertura del reggente Maurizio Martina al Movimento Cinque Stelle e quindi a un governo con i grillini.
Negli sfoghi con diversi amici, Renzi non sarebbe più disposto a stare in disparte nella trattativa con i grillini: “Questi hanno impostato una trattativa violenta, con minacce e ultimatum. Vogliono mettermi con le spalle al muro: o dico sì al governo con i grillini, o c’è il muro, cioè le elezioni. Ma se la mettono così, io scelgo il muro. Tanto io in Parlamento ci torno, Franceschini non so”.
La rabbia del senatore dem è scoppiata dopo un periodo caratterizzato più da ricatti e minacce che da vere e proprie offerte politiche da parte tanto dei grillini, quanto della minoranza del suo partito: “Non hanno capito come sono fatto: io sono pronto a trattare pure con Belzebù, ma certo non ho paura di chi nelle trattative politiche si comporta come sul web, con i metodi delle baby gang”.
Per come si stanno mettendo le cose, Renzi potrebbe anche cedere alla tentazione di ritirare le dimissioni da segretario e tornare il primo interlocutore Pd con il quale i grillini saranno costretti a parlare. E se decidesse di tornare, lo farebbe sulla base della certezza che solo i numeri gli possono dare: “Si dovrebbero fare due conti – avrebbe poi aggiunto ai suoi riferendosi ai suoi “nemici” interni – per fare un governo con i grillini, non basta avere il 51% della direzione del Pd, ma devi assicurarti almeno l’85% dei gruppi parlamentari. Numero che non avranno mai. Specie con la rivolta che c’è nel partito: c’è gente che minaccia di ridare la tessera se il Pd farà il governo con i grillini”.
E proprio come si fa con le baby gang, continua Minzolini, ci sono solo due strade da percorrere per affrontarle. Se uno ti minaccia con un taglierino per rubarti il cellulare, o cedi e glielo dai, oppure lo rispedisci dai genitori magari dandogli prima un ceffone: “Renzi sembra aver scelto, a sentire i suoi, la seconda opzione”.
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