Della Cananea, il nuovo «Signor No»

Trovi uno che si chiama prof. Giacinto Della Cananea e subito pensi a un personaggio letterario, a uno di quelli immaginati da Rodolfo Wilcock nella Sinagoga degli iconoclasti o nel Libro dei mostri. Per dire, uno come l’Uff. Post. Frenio Guiscardi, Pier Del Rotto, Maresciallo Cono Liscarello. Il motivo, forse, sta in quel cognome che richiama l’episodio evangelico della donna cananea, una pagana, che si rivolge al Cristo per supplicarlo di esorcizzare la figlia indemoniata.

E invece no, Della Cananea è il professorone incaricato da Luigi Di Maio di studiare le possibili convergenze tra Lega, grillini e Pd. Quando ti muovi alla ricerca del denominatore comune, il risultato finale è sempre d’imbarazzante ovvietà («ma l’hanno anche pagato?», si è chiesto Gene Gnocchi). Di Maio, fatte le debite proporzioni, sembra Mike Bongiorno, riduce la politica parlamentare a quiz. Da una parte ha un team di esperti che gli preparano le domande, cioè il programma (la Casaleggio Ass. e l’Associazione Rousseau), dall’altra il notaio, il «Signor No», chiamato a dirimere le questioni più spinose.

Si vede che è un nuovo format politico: democrazia diretta, sì ma dall’alto. Che un accordo contrattuale tra partiti per il governo sia affidato a un «Signor No», è la cosa più esilarante finora apparsa sulla scena politica. In Cananea direbbero: da indemoniati.

CORRIERE.IT

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