Elezioni Friuli Venezia Giulia, seggi aperti: come si vota, chi è candidato e quando si conoscerà il vincitore
Seggi aperti, fino alle 23, per un giorno soltanto. Ma non è l’unica novità delle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia. Perché mai come questa volta, mai come in questa fase politica, le consultazioni locali assumono un significato diverso.
Anche questo risultato, come quello del Molise, verrà soppesato in chiave nazionale, ennesimo banco di prova dei rapporti di forza tra i partiti, soprattutto all’interno di una coalizione, quella del centrodestra.
Il suo candidato, il leghista Massimiliano Fedriga, è il netto favorito nei sondaggi. Ma conteranno molto le preferenze date ai singoli partiti. Alle Politiche del 4 marzo la Lega ha ottenuto il 25,8 per cento, Forza Italia si è fermata al 10,7%, ben sotto la sua media nazionale, mentre M5S ha preso il 24,6% dei voti. Male il Pd, che in questa regione prosegue nella sua inerzia negativa. Negli ultimi due anni ha perso tre capoluoghi come Trieste, Pordenone e Gorizia, oltre alla roccaforte operaia di Monfalcone. Non a caso i leader nazionali hanno battuto il Fvg in lungo e in largo, sottolineando, o sminuendo a seconda dei casi, l’importanza del voto in prospettiva della formazione del nuovo governo nazionale.
Sergio Bolzonello per il centrosinistra e Alessandro Fraleoni Morgera per i Cinque stelle si disputano la seconda posizione, mentre Sergio Cecotti, de Il Patto per l’autonomia, è dato quarto. Ma l’entità del suo risultato potrebbe determinare il raggiungimento o meno della maggioranza assoluta per Fedriga, che la legge elettorale del Fvg fissa al 45 per cento.
In Friuli Venezia Giulia, negli ultimi due anni il Pd ha perso tutto quel che poteva perdere, cominciando con l’esito disastroso del referendum del 4 dicembre 2016. Tre capoluoghi come Trieste, Pordenone e Gorizia, e poi Ronchi dei Legionari, Codroipo, fino a una roccaforte operaia come Monfalcone, forse la sconfitta più simbolica e sanguinosa. Il Friuli Venezia Giulia è uno dei sintomi più evidenti della malattia dei democratici. Debora Serracchiani, il convitato di pietra di queste Regionali, è stata presidente di Regione e vicesegretaria del Pd, un doppio impegno diventato ben presto spina nel fianco a casa sua.
Lo spoglio delle schede inizierà lunedì mattina.
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