Lunedì le consultazioni: il centrodestra va unito
Lunedì prende il via di nuovo il balletto delle consultazioni, le terze condotte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella oltre alle quattro “mirate” di Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico.
Si parte alle 10 con il Movimento 5 Stelle, seguito alle 11 dalla delegazione unica per il centrodestra. Anche stavolta infatti, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni saliranno insieme al Quirinale. La mattinata si concluderà alle 12 con l’incontro con il Partito democratico.
Nel pomeriggio toccherà ai gruppi parlamentari con meno deputati e senatori: Liberi e uguali (alle 16), il gruppo per le Autonomie (alle 16,20), il gruppo misto del Senato (16,40) e quello della Camera (17). Chiuderanno Roberto Fico (17,30) e Maria Elisabetta Alberti Casellati (18).
Mattarella vuole verificare l’esistenza di eventuali altre maggioranze che possano formanre un governo in grado ottenere la fiducia del Parlamento e avviare finalmente la legislatura a pieno regime. Preoccupato, e forse anche un po’ irritato, per i due mesi di stallo e soprattutto per il fatto che “le posizioni di partenza sono rimaste immutate”, il Capo dello Stato dà di datto un’ultima possibilità ai partiti di trovare un accordo. In caso di esito negativo, molto probabilmente prenderà lui in mano le redini e cercherà di creare il cosiddetto “esecutivo del presidente”, un governo-tregua che possa occuparsi dei temi impellenti, manovra economica per evitare le clausole di salvaguardia – cioè il temutissimo aumento dell’Iva – in primis. A cui seguirà la legge elettorale in modo da essere certi che quando si andrà a nuove urne – l’ipotesi è fine 2018 o inizio 2019 – non si resti di nuovo impantanati in un sistema che di fatto non premia nessuno.
IL GIORNALE