Le trimestrali sostengono Piazza Affari (+0,52%). Spread in calo
–di C. Di Cristofaro e C.Poggi
Giornata di recupero per Piazza Affari dopo la flessione di circa l’1% accusata ieri quando si era anche registrato un balzo dello spread verso quota 140 punti. Oggi è stato invece proprio il listino milanese a far segnare la miglior performance in Europa grazie alla spinta ricevuta dalle trimestrali riportate da alcune banche, in primis Mediobanca (+0,79%) e Banca Mps (+17,65%), e al distendersi delle tensioni sul differenziale fra Btp e Bund, calato in serata a 132,2 punti mentre sembra avvicinarsi la formazione di un nuovo esecutivo a oltre 2 mesi di distanza dalle elezioni. Al termine dell’incontro odierno alla Camera con il leader della Lega Matteo Salvini, il numero 1 dei 5 Stelle Luigi di Maio ha infatti parlato di «notevoli passi avanti» nella definizione del programma di Governo e di «ampie convergenze» che si starebbero trovando «sui temi che stanno a cuore agli italiani». E lo stesso Di Maio ha assicurato che non è «nessun rischio per il rapporto con la Ue».
Da Firenze invece il presidente della BceMario Draghi ha ribadito l’importanza che le riforme strutturali rimangano una priorità ricordando come i paesi con strutture economiche sane hanno registrato una crescita reale di lungo termine più solida e sono più rapidi a reagire agli shock. In chiusura di seduta, il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,52% mentre fra le altre principali piazze finanziarie, Parigi ha perso lo 0,07%, Francoforte lo 0,17% mentre Londra è salita dello 0,32%.
Mps vola e rivede i 3 euro con forti volumi dopo trimestre in utile
Banca Mps protagonista in Borsa con volumi elevati dopo il ritorno all’utile per la banca senese nel primo trimestre. A far scattare gli acquisti sul titolo sono stati i conti del primo trimestre che hanno sorpreso positivamente il mercato. «I risultati sono molto migliori delle attese grazie alle rettifiche sui crediti», sottolineano gli analisti di Equita.
Nel primo trimestre del 2018 Banca Mps ha conseguito un utile netto di gruppo pari a 188 milioni, contro i -10 mln attesi da Equita e i -6 previsti dal consensus. «I risultati molto sopra le attese grazie al collasso del costo del rischio che beneficia dell`effetto Ifrs9 Fta ma sembra riflettere anche un certo miglioramento dell`asset quality», scrivono gli analisti. Lo stock di crediti problematici scende di 300 mln trimestre su trimestre. «Leggermente meglio delle attese anche i ricavi core (828 mln +6% trimestrale contro 823 mln) grazie alle commissioni nette». Mps ha anche annunciato di aver completato la securitization di Npl da 24 mld con l`ottenimento del rating dei titoli senior che verranno acquistati dalla banca e successivamente ceduti sul mercato. La garanzia Gacs dovrebbe arrivare a breve, il deconsolidamento del portafoglio è previsto a giugno. Post cessione l`Npe ratio, dice Equita, dovrebbe scendere dal 45% al 21% (18% post ulteriore cessione di 2,6 mld di leasing e small tickets).
Ancora bene Prysmian dopo i conti, debole Azimut
Ha chiuso ancora in deciso rialzo Prysmian (+3,12%) che già ieri aveva messo a segno forti guadagni dopo la trimestrale che ha registrato ricavi in aumento. Gli analisti di Morgan Stanley (che hanno un giudizio overweight sul titolo) sottolineano che il primo trimestre è stato forte e che la guidance presentata sostiene bene il consensus mentre i commenti del management suggeriscono una accelerazione nel secondo semestre 2018. Le vendite hanno invece colpito Azimut (-2,95%) che ha registrato un primo trimestre inferiore alle attese. Deutsche Bank ha ridotto il target price sul titolo a 19,2 da 20,5 euro confermando il rating hold a causa dei risultati «deboli, con la bottom line il 19% al di sotto delle stime». Tagliate anche le previsioni sull’utile per azione 2018-2020. Generalmente deboli le utilities.
Vola Falck Renewables dopo conti e rialzo guidance
Solida performance in borsa per il titolo Falck Renewables che ha guadagnato il 9,28%% a 2,35 euro dopo aver riportato ieri un aumento dei ricavi per il primo trimestre a 92,1 milioni di euro (+18,9%) a fronte di un aumento del 21% dell’ebitda a 77,5 milioni. Il risultato ante imposte e’ balzato invece al rialzo del 52,7% a 29,8 milioni di euro rispetto a 19,5 milioni di euro del primo trimestre del 2017. Indebitamento finanziario netto, senza il fair value dei derivati, in miglioramento a 490,4 milioni di euro rispetto ai 537,2 milioni di euro al 31 dicembre 2017. Falck Renewables ha inoltre rivisto al rialzo la guidance per l’anno in corso. La previsione di Ebitda e’ incrementata da circa 148 milioni di euro a 151-153 milioni di euro.
Banca Carige celebra ritorno all’utile con un +1,15%
Fuori dal listino principale buona prestazione per Banca Carige che ha guadagnato l’1,15% dopo aver riportato un utile di 6,4 milioni di euro nel primo trimestre dell’esercizio 2018 a fronte di perdite per 41,1 milioni registrate nel corrispondente periodo 2017. Il gruppo ha inoltre reso noto di aver perfezionato l’accordo definitivo per la cessione della piattaforma di gestione delle sofferenze a Credito Fondiario, per un corrispettivo pari a 31 milioni, che verranno contabilizzati nel secondo trimestre.
Negli Usa avanti piano per prezzi import
Sul fronte macro-economico americano, da registrare il rialzo dello 0,3% fatto registrare in aprile dai prezzi alle importazioni dopo il calo del 2% accusato il mese precedente. Il ritorno alla crescita registrato in aprile è stato dunque positiva ma inferiore alle attese che erano per un balzo dello 0,6%. Positiva invece la performance di metà maggio della fiducia dei consumatori misurata dall’Università del Michigan. L’indice era atteso in lieve calo e invece è rimasto invariato a 98,8 punti.
L’euro recupera, petrolio resta vicino ai massim
Sul fronte dei cambi, l’euro scambia in chiusura a 1,1938 da 1,1901 ieri sera mentre il rapporto con lo yen è fissato a 130,61 (130,2). Dollaro/yen a 109,41 (109,5). Per quanto riguarda il petrolio (segui qui l’andamento del Brent e del Wti in tempo reale), il prezzo del barile resta vicino ai massimi degli ultimi tre anni mentre crescono le tensioni tra Israele e Iran, tensioni ormai sfociate in operazioni militari sul fronte siriano. A New York un barile di Wti scambia a 71,18 dollari (-0,25%) .
(Il Sole 24 Ore Radiocor)