Governo giallo verde: il nuovo si può logorare ma il vecchio può resuscitare
Matteo Renzi ha impartito una lezione così limpida che non capisco come non sia diventata patrimonio universale. Renzi ha mosso la pancia del suo elettorato con la rottamazione mettendo al centro lo scontro generazionale, ha generato poi aspettative di cambiamento iperboliche che lo hanno fatto sembrare invincibile ottenendo con il suo 40% un risultato ancora fuori dalla portata di Lega e M5s.
Ora, per i pentastellati sembra difficile mantenere le aspettative per cui “giustiziare” Berlusconi diventa un fattore fondativo, con le motivazioni della sentenza già scritte da Travaglio su Il Fatto Quotidiano, mentre per i leghisti è necessario tenere in piedi le amministrazioni che da vent’anni condividono con Forza Italia nelle regioni del nord e in migliaia di città.
Il reddito di cittadinanza, l’abolizione della Fornero e la flat tax sono provvedimenti attesi come la manna dal cielo da chi li ha votati, ma la loro attuazione ci metterebbe in una linea di scontro con l’Europa e inoltre un governo sovranista e anti-europeo troverebbe un muro invalicabile in Mattarella che i ministri di questo governo li deve nominare.
Il punto di caduta quindi è: a cosa sono disposti a rinunciare Lega e M5s per arrivare al governo del paese? E quale prezzo sono pronti a pagare? Cosa diranno ai propri elettori se al governo non riuscissero a fare calare le tasse in modo decisivo o cosa diranno a quegli italiani che si rimetteranno in fila per avere i mille euro mensili promessi?
Se la possono prendere con gli immigrati, affondare i barconi, bucare i gommoni, spianare tutti i vitalizi compresi quelli dei morti, ma se il cambiamento non sarà rapido, decisivo, profondo e radicale al governo giallo-verde non verranno fatti sconti.
Non stanno facendo un governo per arrivare a dicembre e tornare al voto a marzo, stanno preparandosi per aprire la strada alla terza repubblica, a un governo di legislatura e questo entusiasmo sarà pagato con un prezzo salatissimo.
Le possibilità che questo governo possa consolidare il consenso dei suoi protagonisti è praticamente nullo, semmai la questione è che non si intravede un’alternativa che non può essere rappresentata da Berlusconi o da Renzi ed è anche per questo che non darei per scontato che il governo prenda vita quando le parti prenderanno coscienza del prezzo da pagare.
L’HUFFPOST