Confindustria in pressing su Lega-M5s: “Non toccate il Jobs act”
“Non abbiamo ancora capito quali sono i punti di convergenza, se ci saranno. Lasciamoli lavorare, poi valuteremo”.
Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, non entra a gamba tesa sullo stallo che è venuto a crearsi nelle ultime ore. Le trattative tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio per la formazione del governo gialloverde e gli industriali guardano, non senza una punta di prteoccupazione, alle eventuali ricadute sull’economia del Paese. “Lo stallo sul governo potrebbe creare problemi a lungo termine all’economia ma ora è presto per dirlo – ha detto a margine dell’inaugurazione della sede di Confindustria Moda – bisognerebbe entrare nel merito dei programmi e capire gli effetti sull’economia reale e il nodo risorse”.
Pur rivelandosi estremamente cauto nel dare giudizi su un esecutivo che ancora non c’è e su un programma che non è stato ancora chiuso, Boccia invita il Carroccio e il Movimento 5 Stelle a “non toccare provvedimenti come Industria 4.0 e Jobs Act“.
Per il presidente della Confindustria sono misure che “hanno dato effetti sull’economia reale grazie alla reazione dell’industria italiana”. “Il +7% dell’export e il +30% degli investimenti sono dati oggettivi e non opinioni”, continua Boccia rimarcando che il Paese si trova “in un momento importante”. “Dobbiamo rendere sempre più competitiva l’industria italiana – incalza il leader degli industriali – non possiamo e non dobbiamo arretrare”.
Anche dal punti di vista della trattativa sui vincoli europei, Boccia mette in guardia Salvini e Di Maio dal mettersi contro Bruxelles. “Se andiamo a chiedere più flessibilità all’Europa per fare più deficit non ci verrà riconosciuta – spiega il presidente di Confindustria – e poi più flessibilità significa più debito pubblico e noi lo abbiamo già rilevante”. Proprio oggi il vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ha invitato il nuovo governo a “mantenere la rotta su debito e immigrazione”. Due voci che leghisti e grillini vorrebbero radicalmente cambiare. “Il confronto deve partire – avvisa Boccia – l’Unione europea deve essere riformata, occorre un’integrazione politica e una grande dotazione infrastrutturale. Le scintille – conclude – sono precondizione per un confronto speriamo serrato in chiave di riforma proeuropea”.
IL GIORNALE