M5s-Lega uniti contro gli “attacchi di eurocrati”. Nuovo incontro Salvini-Di Maio: “Siamo al tratto finale. Forse domani chiudiamo il contratto”
ROMA – Un nuovo faccia a faccia tra Di Maio e Salvini. Tra i due leader oggi uniti dalla sfida all’Ue ma divisi su diversi altri punti della trattativa. Anche se al termine dell’incontro serale sembra prevalere l’ottimismo. È Di Maio a dire che forse domani si arriverà all’intesa, dicendosi “disponibile a un nome terzo” per la guida del governo e sottolineando ancora una volta che il “punto nevralgico” è il programma: “Ci siamo sentiti e ci siamo visti. Queste sono giornate importanti. Domani forse riusciamo a chiudere il contratto di governo e poi da lì si parte. In sei giorni stiamo scrivendo il programma di 5 anni”. E Salvini, in diretta streaming su Facebook: “Siamo al tratto finale: se riusciremo a trovare un punto di equilibrio tra Lega e centrodestra e M5s si parte. Ormai siamo al dunque. O c’è l’accordo o si torna al voto”.
La mattinata è stata dominata dal “confronto” dei due leader con Bruxelles. Di Maio si è sintonizzato sui toni leghisti. Ha reagito alle critiche piovute dall’Europa su patto di Stabilità, debito pubblico e politica dei migranti. “Contro di noi eurocrati non eletti da nessuno. Certo establishment ha paura, teme il cambiamento. I vincoli europei vanno rivisti perché è in Europa che si gioca la partita importante per finanziare tutte le misure economiche che ridiano diritti sociali agli italiani”, ha detto. Poi si è scagliato contro l’editoriale del Financial Times che oggi parlava di “barbari a Roma”. E rincara: “Come si permettono? Abbiamo 17 milioni di elettori”.
Governo, Di Maio: “Se chiudiamo contratto sarà una bomba. Contro di noi attacchi da eurocrati”
In mattinata erano già arrivate le repliche di Salvini ai “moniti” di Bruxelles. Il leader leghista aveva parlato di “interferenza inaccettabile di non eletti”. E sui migranti aveva attaccato: “Noi abbiamo accolto e mantenuto anche troppo, ora è il momento della legalità, della sicurezza e dei respingimenti”. Ma nel suo caso – a differenza di Di Maio – i toni bellicosi in chiave anti-Ue sono quasi un’abitudine.
Il Di Maio “di lotta” ha poi lanciato la sfida dei gazebo: “Nel fine settimana ci vedremo nelle piazze e illustreremo il contratto”. Il leader 5s dunque punta forte sull’intesa. Mentre Salvini è parso più prudente sull’evoluzione della trattativa: “Sono ottimista, ma i giorni passano e sono anche realista”. E ancora: “L’ipotesi di una rottura sarà una scelta presa da entrambi, ci sono alcuni temi su cui siamo lontani ed è chiaro che non possiamo andare a Bruxelles con un governo che rappresenti due idee lontane”.
Governo, Salvini: “Se con M5S rimangono distanze, unica soluzione è tornare a votare”
In serata è venuta fuori anche una bozza del documento su cui si è arenata la trattativa. E a proposito di contratto, va avanti, a oltranza, il tavolo tecnico. Il negoziato del governo giallo-verde è ripreso alle 9.30 del mattino. Oggi il clima è stato di maggiore serenità. Proprio sull’Europa – sulla modifica dei trattati Ue – sono però emerse alcune divisioni. Entrambi i partiti puntano a chiedere modifiche ma vi sarebbero divergenze sulle modalità. Un accordo è stato invece raggiunto sul taglio delle pensioni d’oro. Di Maio rivendica anche la presenza nel contratto del carcere per gli evasori. Più complessa la questione della tassa di soggiorno: si va verso una rimodulazione che punti a omogeneizzare versamenti e regolamenti tra le città italiane con la previsione di un’unica tassa valida per tutti. Il contratto è comunque lievitato a quota 39 pagine. E domani si riprende alle 10 del mattino.
Uno dei più loquaci, al tavolo della trattativa, è stato il deputato Claudio Borghi, responsabile economico della Lega: “Al momento, secondo me, la nostra economia ha bisogno di più denaro nelle tasche degli italiani ma se ti dicono che lo devi togliere, vedi caso Monti, non si va da nessuna parte”, ha detto appena arrivato. Più tardi ha precisato alcuni punti del programma. “La pace fiscale non è un condono, riguarda solo i falliti per le tasse, non i malfattori”. E sulla flat tax ha confermato che “avrà due aliquote, al 15 e al 20 per cento”.
• LE CRITICHE DI FI E FDI
Gli alleati di centrodestra rimasti esclusi dalla trattativa 5Stelle-Lega continuano a tifare contro. “Dico a Matteo Salvini che siamo ancora in tempo, rifletta se valga la pena lanciarsi in un’avventura con il Movimento Cinque Stelle o piuttosto chiedere un incarico per il centrodestra”, ha detto Giorgia Meloni. Per il forzista Gianfranco Rotondi “le urne sono vicinissime”. Mentre Renato Brunetta ha suggerito un “preincarico a Salvini” o altrimenti “voto in primavera”. Deborah Bergamini, sempre Forza Italia: “La sintesi Lega-M5S è lontana, difficile far gol senza squadra”. Non a caso Salvini ha reagito al pressing dicendo: “Berlusconi vuole il voto? Decido con la mia testa”.
IL PD: “LEGA E M5S RICONSIDERINO LA PROPOSTA DI MATTARELLA”
Sul fronte del centrosinistra, il Partito democratico ha accusato 5 Stelle e Lega di impedire al Parlamento di funzionare. “Siamo di fronte a un’inaccettabile paralisi per l’Italia, a una difficoltà politica evidente da parte di chi per 80 giorni ci ha raccontato che tutto si farebbe fatto in modo veloce e facile”, ha detto il reggente, Maurizio Martina. E il capogruppo Dem alla Camera Graziano Delrio: “Auspichiamo, se si continua a perdere tempo, che i partiti riconsiderino la proposta del presidente della Repubblica, che è l’unica seria sul tavolo”.
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