CContratto M5S-Lega, Berlusconi: a Salvini ho consigliato di tornare a casa, c’è molta distanza. Di Maio: speriamo di partire la prossima settimana
Nuovo stop di Silvio Berlusconi al governo M5S-Lega. «Nell’ultima telefonata che gli ho fatto ho consigliato a Salvini di tornare a casa», ha detto il leader di Forza Italia oggi ad Aosta per l’ultima giornata di campagna elettorale per le elezioni regionali. «Salvini non ha mai parlato a nome della coalizione di centrodestra. In questo momento con lui c’è molta distanza», aveva già detto Berlusconi che si dice preoccupato soprattutto per quello che chiama il giustizialismo del programma giallo-verde.
Di Maio. «Qualcuno fa il conto della serva sul nostro programma e chiede dove sono le entrate. Sono nei margini in Ue che dobbiamo andarci a riprendere per poter spendere soldi. E a giugno comincia percorso su programmazione bilancio europeo per i prossimi sette anni. E sono negli investimenti ad alto moltiplicatore» che si prevedono nel contratto. Lo afferma Luigi Di Maio in un video su Facebook rispondendo ai molti osservatori che sottolineano come il costo del programma siglato da M5S e Lega sfondi quota 100 miliardi senza individuare le coperture per finanziarlo.
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«Se voi deciderete che è la strada giusta da percorrere, nonostante quello che dicono tutti i giornaloni italiani e stranieri, nonostante qualche burocrate a Bruxelles, nonostante lo spread, allora come capo politico del MoVimento 5 Stelle firmerò questo contratto», ha scritto sul blog delle Stelle Luigi Di Maio lanciando la votazione online sul contratto con la Lega, il cui testo definitivo è composto da 30 punti e 57 pagine. Si vota fino alle 20.
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Intanto il Consiglio Federale della Lega ha sostanzialmente condiviso la linea del contratto di governo con il Movimento 5 Stelle, in attesa del responso dei gazebo di domani e domenica. Nella riunione non ci sarebbe stata una votazione formale, ma diversi partecipanti hanno comunque sottolineato con le loro «diverse sensibilità» le loro
aspettative politiche. Lo si è appreso al termine dell’incontro. Di «clima disteso e positivo» ha parlato il responsabile comunicazione del partito, Alessandro Morelli.
«Faremo di tutto perché un governo nasca, in ogni caso un governo nascerà. Lunedì sicuramente andremo dal presidente Mattarella per rispetto, perché comunque si chiuda abbiamo fatto tutto il possibile», ha detto il laeader della Lega Matteo Salvini che ha puntualizzato: di nomi si parlerà nelle prossime ore. «Speriamo che l’esecutivo possa partire la prossima settimana», ha poi aggiunto il leader 5 stelle sottolineando come «i 20 punti del programma M5S sono tutti entrati nel contratto» con la Lega. Nel contratto di governo «il reddito di cittadinanza c’è con tutta la sua forza e parte dalla ristrutturazione dei centri per l’impiego» ma «non è assistenzialismo», ha sottolineato ancora Di Maio. Nel programma «ci sono i tagli ai costi della politica: è un sogno poter fare una legge che inizia a togliere di mezzo molti di questi sprechi», ha aggiunto.
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«Tutto il programma è ispirato a riduzione gap tra Nord e Sud. Tutti i punti del programma guardano al Sud», ha quindi puntualizzato. Nel contratto di governo c’è «un piccolo paragrafo Sud per una ragione: io non ho mai voluto che si considerasse il Sud con l’etichetta Mezzogiorno… abbiamo voluto ispirare tutto il programma a un obiettivo, quello di ridurre ed eliminare il gap tra Nord e Sud», ha precisato. «Tutti i punti di questo programma guardano al Sud» e puntano a far sviluppare il Paese «in maniera omogenea», ha sottolineato ancora il capo politico grillino illustrando il contratto di governo M5S-Lega. «L’immigrazione è un grosso problema e lo dobbiamo affrontare con realismo e con fermezza», ha affermato ancora il leader 5 stelle.
«Fa ridere che se il contratto di governo lo fanno i tedeschi sono credibili e se lo fanno M5S e Lega è una pagliacciata, se l’Spd fa un referendum sul contratto è bene e se lo facciamo noi siamo dei populisti», ha detto ancora Di Maio. «Il nostro obiettivo è ridurre il debito pubblico a differenza di quelli che dicevano di volerlo diminuire e lo hanno fatto aumentare con fallimentari politiche dell’austerity».
IL MESSAGGERO