Consultazioni, Mattarella convoca M5s e Lega. Di Maio: “Abbiamo indicato nome del premier”
ROMA – Oggi è il giorno decisivo. Per primo al Colle, per chiudere il cerchio sulla trattativa e dare vita al nuovo governo giallo-verde, è salito Luigi Di Maio. Il colloquio con Sergio Mattarella è durato 18 minuti. “Abbiamo indicato al presidente della Repubblica il nome che secondo noi può portare avanti il contratto di governo. È un momento storico. Ovviamente il nostro obiettivo era ed è migliorare la qualità della vita degli italiani e in questi 80 giorni abbiamo imposto un metodo: prima si discuteva di temi e poi di nomi”, ha detto Di Maio subito dopo l’incontro, insistendo sul fatto che “le questioni degli italiani vengono prima di ogni cosa. Sono orgoglioso di aver portato al governo il nostro programma elettorale, ci sono i 5 stelle, ci sono i nostri 20 punti”. “Sarà un governo magari inaspettato, ma votato – ha aggiunto il leader M5s -. È una grande occasione per l’Italia. Speriamo si possa iniziare questo nuovo percorso per la Repubblica Italiana, adesso nasce la Terza Repubblica”. E ha concluso: “All’estero dico: fateci partire, poi criticateci”.
Poi è arrivato Matteo Salvini, in anticipo rispetto alla convocazione delle 18. Ad accompagnare i due leader le delegazioni di partito, composte per i cinquestelle dai capigruppo di Senato e Camera Danilo Toninelli e Giulia Grillo, mentre per la Lega ci sono Gian Marco Centinaio e Giancarlo Giorgetti. Poco prima di vedere il capo dello Stato, c’è stato, però, un nuovo incontro alla Camera tra i due.
Fumata nera con Fdi. Sia Di Maio che Salvini hanno trascorso la mattinata di attesa a Montecitorio. E proprio nel Palazzo si è svolto un incontro che avrebbe potuto cambiare i confini della maggioranza, ma che non ha avuto esito positivo: Matteo Salvini ha visto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, nel tentativo di coinvolgere l’alleato del centrodestra nell’operazione del governo. Ma Meloni non ha ceduto alle lusinghe, valutando come ‘tardiva’ l’offerta di fare parte del nuovo esecutivo. L’allargamento della maggioranza sarebbe risultata particolarmente utile al Senato, dove la compagine giallo-verde può contare solo su sei voti di margine.
Il nome in pole per la poltrona di premier. Nelle consultazioni al Colle Cinquestelle e Lega hanno portato il nome del giurista Giuseppe Conte come premier. E, stando a quanto dichiarato da Antonio Placentino, amico del candidato, in diretta a Un Giorno da Pecora, la famiglia di Conte è partita da San Giovanni Rotondo per andare a Roma. “So che sono tutti su Roma. Se sono andati nella Capitale per il giuramento di Giuseppe? Si, ed è giusto che la famiglia gli stia vicino in questo momento”.
Totoministri. Intanto è già stata stilata una lista di ipotetici ministri, in cui Salvini e Di Maio figurano rispettivamente all’Interno e allo Sviluppo economico o Lavoro. Il capo dello Stato dovrà vagliare la scelta e, già domani, potrebbe dare l’incarico di formare il governo a Conte, che sarebbe il sesto presidente del Consiglio non parlamentare della storia della Repubblica.
Il nodo Economia. Una delle caselle più delicate riguarda l’Economia, dove i leghisti puntano su Paolo Savona che però negli ultimi anni ha maturato posizioni molto critiche nei confronti dell’euro. “Sono disponibile per il Paese, com’è sempre stato, però non entro nei dettagli e nei conflitti. Se la vedano i politici. Io sono un tecnico. Punto e basta”, ha detto l’economista interpellato su un suo ipotetico incarico.
Europa sempre più preoccupata. Intanto dall’Europa continuano ad arrivare segnali di preoccupazione. Questa volta a parlare è il leader dei Popolari europei (Ppe), Manfred Weber che, in una dichiarazione ai media tedeschi, afferma rivolto a Lega e M5s: “State giocando col fuoco perché l’Italia è pesantemente indebitata”. E aggiunge: “Le azioni irrazionali o populiste potrebbero provocare una nuova crisi dell’euro”, lanciando “un appello a restare entro i confini della ragione”.
A Weber via Twitter ha risposto il segretario del Carroccio: “Dopo i francesi, oggi è il turno delle minacce tedesche: ‘State giocando col fuoco perché l’Italia è pesantemente indebitata’ dice Manfred Weber, leader dei Popolari europei… Lui pensi alla Germania, che al bene degli italiani ci pensiamo noi!”.
Prima di lui ci aveva pensato la capogruppo all’Europarlamento, Mara Bizzotto a mandare un messaggio tuttaltro che diplomatico: “È Weber che scherza col fuoco, pensi agli affaracci suoi, gli italiani sono stanchi di prendere ordini da Bruxelles e da Berlino! Weber si metta l’anima in pace: sono finiti i tempi in cui la Merkel e i suoi proconsoli a Bruxelles montavano e smontavano i governi italiani a seconda degli interessi tedeschi e delle loro banche. Da oggi, con l’accordo di governo Lega-M5S, ci sarà finalmente un governo scelto dai cittadini italiani che farà gli interessi del nostro Paese e non quelli dei tedeschi”.
Non si è fatta attendere la reazione del Movimento: “Il capogruppo del Ppe Manfred Weber ha perso un’occasione per tacere. Scherza col fuoco chi non rispetta la democrazia e chi vuole calpestare l’esito delle elezioni del 4 marzo cercando di imporre l’ennesimo governo tecnocratico. Il Movimento 5 Stelle è un’occasione di cambiamento per un’Europa che ha deluso i cittadini con politiche di austerity fallimentari e una gestione egoistica dell’immigrazione. Ricordiamo a Weber che in tutti i Comuni italiani amministrati dal Movimento 5 Stelle il debito è sceso e gli interventi alle municipalizzate hanno consentito grandi risparmi per i cittadini senza diminuire la qualità dei servizi. Questi risultati sono stati premiati dai cittadini e non saranno le minacce di qualche emissario della Merkel a condizionare le posizioni del futuro governo. Il nostro faro sono i cittadini italiani” si legge in una nota della delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo
L’esito della consultazioni odierne arriverà a Borse chiuse. Sui mercati si registra un’altra giornata di tensione tra spread e segno meno a Piazza Affari.
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