Il Colle dà l’incarico a Conte. Giorgetti verso l’Economia

Giuseppe Conte è stato convocato da Mattarella che, dopo un lungo colloquio, gli ha conferito l’incarico. Il nome indicato da Luigi Di Maio e Matteo Salvini a Mattarella come capo del governo giallo-verde, il giurista che rischiava di non superare indenne la bufera che si è scatenata sul suo curriculum, è salito al Colle alle 17.30.

Prima di darne notizia con un comunicato, il presidente della Repubblica aveva chiesto conferma ai leader di M5S e Lega sulla sua candidatura. Conferma arrivata dai due partiti. E così ora Conte, che ha accettato con riserva, potrebbe giurare da primo ministro già domenica.

Dopo le consultazioni di ieri con Casellati e Fico, Mattarella si era preso altro tempo. Restava (e resta) infatti il nodo di Paolo Savona, troppo euroscettico per il Quirinale. Tanto che le ultime indiscrezioni danno in pole position per via XX Settembre Giancarlo Giorgetti (con Lorenzo Fontana alla Presidenza del Consiglio).

La sua strada verso Palazzo Chigi è stata però lastricata di difficoltà. Il suo profilo già non entusiasmava il Colle per la poca esperienza politica, e la visibilità internazionale conquistata (suo malgrado) con le incongruenze sul curriculum, non aveva certo rasserenato gli animi. Tanto che in campo grillino stamattina erano iniziati i primi cedimenti alla granitica difesa del giurista. In onda ad Agorà su Rai3 era stato Emilio Carelli ad avanzare il primo dubbio: “Esclude che Conte possa saltare?”, gli hanno chiesto. E lui ha risposto: “Non escludo questo, perchè non sappiamo cosa succederà oggi”. Ma pochi minuti dopo è arrivata la “smentita” secca di Di Maio, che ai cronisti ha confermato: “Conte è e resta assolutamente il candidato premier del M5s e della Lega“. Nel Movimento regnava insomma un po’ di confusione.

A ben vedere era l’intera maggioranza giallo-verde a navigare a vista. Perché se Toninelli lo ha difeso a spada tratta, la Lega aveva messo le mani avanti e, nel caso fosse saltato, aveva già ipotizzato di “rivedere l’equilibrio della squadra di governo”. “Conte è una brava persona, competente, serio, e penso che sarà un ottimo presidente del Consiglio di tutti gli italiani – lo ha difeso il capogruppo al Senato del M5S –Non sarà certo per una stupidaggine inventata relativa al suo curriculum a cambiare le cose. Sfido chiunque a trovate scritto ‘master’ o ‘specializzazionè in qualche università perchè non lo ha scritto, lo trovate online. Il professor Conte ha scritto ‘perfezionamento degli studi’, come fanno tanti nostri bravissimi ricercatori. Lui andava nelle università straniere per perfezionare e approfondire, non solo l’inglese giuridico, ma le materie specifiche delle università per le quali lavorava“.

Per Lorenzo Fontana, però, il curriculum-gate avrebbe potuto creare problemi “seri” all’asse grillino-leghista. “Il nome resterà questo – spiega il vicepresidente della Camera e vicesegretario della Lega ai microfoni di Radio anch’ioSe dovesse cambiare, si dovrebbe rivedere un pò tutto l’equilibrio della squadra di governo e il problema sarebbe molto serio. La Lega ha dovuto rinunciare a molto. Si è stabilito un nome in comune che non poteva essere quello dei due leader. Salvini, per tentare di dare un governo al paese ha rinunciato a fare il leader della coalizione di centrodestra con la quale ha preso più voti rispetto a M5S. Siamo partiti da una situazione molto diversa“.

Tutto è quindi è finito nelle mani di Mattarella. La convocazione al Colle di Conte ha fatto esultare i grillini. “Finalmente inizia la terza Repubblica, io ve l’avevo detto, l’avevo promesso”, ha detto gioioso Di Maio ai cronisti. E a chi gli ha chiesto se pensa che otterrà l’incarico, già cantava vittoria: “Ovviamente il Presidente decide, ma è stato convocato dal Quirinale quindi…”. In contemporanea è arrivato anche il messaggio di Beppe Grillo sul blog con cui il comico blinda Di Maio alla guida del M5S: “L’idea stessa che noi e la Lega siamo in procinto di generare una nuova forza di governo, in grado di rappresentare stabilmente un faro sempre fisso in Europa per tutti coloro che vi si smarriscono nell’avvilimento, ha scatenato i media in un’ultima offensiva – scrive – Luigi hai tutto il mio appoggio, dobbiamo soltanto resistere a questo ulteriore rilancio di calunnie, è soltanto la paura di chi non si è mai voluto giocare qualcosa in cui credesse veramente nella vita, di gente che crede di essere coperta da un vaccino per le sconfitte; niente di più”. Intanto la conferenza dei capigruppo al Senato ha previsto il voto di fiducia al nuovo governo martedì o mercoledì.

IL GIORNALE

Rating 3.00 out of 5

No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.