Governo, l’incognita sulla fiducia del governo Cottarelli: perché serve una nuova legge elettorale

Sarà Carlo Cottarelli a tentare l’impresa non riuscita a Matteo Salvini e Luigi Di Maio, cioè mettere in piedi un governo con una lista di ministri che piaccia non solo a Sergio Mattarella, ma che vada bene anche all’intero sistema internazionale, dai vertici dell’Unione europea, in fibrillazione da giorni per la paura di un ministro dell’Economia anti-euro, fino ai mercati internazionali, le cui reazioni rischiano di far impennare lo spread, minacciando anche i conti dei risparmiatori italiani, soggetti citati esplicitamente dal Capo dello Stato nel suo discorso dopo il fallimento del governo leghista-grillino.

I tentativi di evitare una delle crisi istituzionali più gravi che si siano mai viste sarebbero stati fatti fino all’ultimo. Su questo Mattarella ci ha tenuto a essere chiaro: “Mai ho ostacolato la formazione del governo sostenuto da Lega e M5s”. Lo scontro però sulla presenza dell’economista anti-euro Paolo Savona è stato letale per l’esecutivo ancora in fasce affidato a Giuseppe Conte. La minaccia di Savona aveva già fatto presagire segnali preoccupanti dai mercati, lo spread aveva superato la soglia psicologica dei 200 punti, le dichiarazioni da Berlino e da Bruxelles non erano per niente rassicuranti.

La strada di Cottarelli parte comunque già in salita. Una volta formato il suo esecutivo, dovrà sottoporsi al test di fuoco della fiducia in Parlamento, dove i numeri parlano a favore di M5s e Lega. I grillini dal canto loro hanno già minacciato di voler accusare il Capo dello Stato di “alto tradimento”, un’ipotesi sollevata anche da Giorgia Meloni, non seguita però né da Matteo Salvini, né da Silvio Berlusconi che ha bocciato la proposta come “folle”.

La speranza di Lega e M5s ora è di tornare al più presto al voto. Forti dei sondaggi degli ultimi giorni che li registrano in fortissima ascesa, Di Maio e Salvini non hanno dubbi che il passaggio dalle urne premierebbe i rispettivi partiti con un consenso mai raccolto fino a oggi. L’idea di elezioni anticipate però rischia di arenarsi sin da subito, come ha chiarito la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati ospite da Fabio Fazio a Che Tempo che fa: “Difficile andare a votare prima di ottobre, inutile farlo con questa legge elettorale che renderebbe la stessa situazione di oggi”. Riformare però il Rosatellum è più facile a dirsi che a farsi: approvare una legge elettorale a colpi di maggioranza sarebbe una forzatura che neanche grillini e leghisti potrebbe permettersi, senza pagarne il prezzo alle urne. Trattare però con Matteo Renzi e Berlusconi non sarà un gioco da ragazzi.

LIBERO.IT

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