Sergio Mattarella: “Non l’ho fatto a cuor leggero, non ho ostacolato il Governo del cambiamento”
Un intervento atteso quello del Presidente Sergio Mattarella, un intervento lungo e accorato in cui ha spiegato i motivi per cui è fallito il tentativo del governo Conte. In sostanza, il Presidente ha sottolineato come abbia in tutti i modi agevolato la nascita dell’esecutivo, accettando tutti i ministri tranne quello indicato all’Economia, il professore Paolo Savona. E non l’ha fatto “a cuor leggero”, ma tenendo a cuore “i risparmi degli italiani”. Per Mattarella, infatti, l’uscita dall’Euro (uno dei convincimenti di Savona) avrebbe potuto portare l’Italia sull’orlo di un collasso finanziario.
“Dopo aver sperimentato – ha spiegato Mattarella – nei primi due mesi senza esito tutte le possibili soluzioni, si è manifestata come è noto una maggioranza parlamentare tra M5s e Lega che, pur contrapposti alle elezioni, hanno raggiunto un’intesa dopo un ampio lavoro programmatico”. “Ho atteso – ha sottolineato – i tempi da loro richiesti per raggiungere un programma, pur consapevole che questo mi avrebbe attirato osservazioni critiche. Nessuno può dunque sostenere che io abbia ostacolato la formazione del Governo definito del ‘cambiamento’, agendo sempre nel rispetto delle regole della Costituzione”.
Una predisposizione dimostrata sin dall’accoglimento della proposta della maggioranza giallo-verde: “Ho accolto la proposta” del nome di Conte “ho superato ogni perplessità sulla circostanza che un governo politico fosse guidato da un esponente non eletto in Parlamento. Il professor Conte lo apprezzo e lo ringrazio”, ha poi dichiarato Mattarella. Ma “il Presidente della Repubblica non può subire imposizioni, ho condiviso e accettato tutte le nomine, tranne quella del ministro dell’Economia. Ho registrato con mio rammarico l’indisponibilità a ogni altra soluzione, e il presidente del Consiglio ha rimesso il suo incarico. Ma sui ministri, il Quirinale non può subire imposizioni”.
“Io devo firmare” i decreti per le nomine dei ministri “assumendone la responsabilità istituzionale, in questo caso il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia che non hai subito né può subire imposizione”. E visto il ruolo dell’Italia all’interno dell’Unione Europea era inevitabile negare il ruolo a “un sostenitore della fuoriuscita dell’euro”. “Ho chiesto un autorevole esponente politico della maggioranza”, ha aggiunto, “ho registrato con rammarico indisponibilità ad ogni altra soluzione”. “La situazione, ha proseguito Mattarella, “ha messo in allarme risparmiatori e investitori italiani e stranieri” portando a un’impennata dello spread che ha creato “rischi concreti per i risparmi dei nostri cittadini e le famiglie italiane”
Prima di Mattarella era intervenuto il professor Conte: “Ringrazio il Presidente della Repubblica per avermi conferito il mandato il 23 maggio scorso. E anche Matteo Salvini e Luigi Di Maio per aver indicato il mio nome”. Il Presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha rimesso l’incarico al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, senza però non sottolineare “l’impegno profuso” e il suo “massimo sforzo”.
L’HUFFPOST