Bankitalia, la relazione di Visco: «Il destino dell’Italia è con l’Europa»

di Luca Cifoni

L’Europa deve cambiare e le critiche arrivate all’Italia dall’estero sono «meschine e squilibrate». Ma sarebbe un errore in questo momento, per il nostro Paese, disperdere la fiducia conquistata ed anche i risultati positivi «dello sforzo collettivo» in termini di crescita e di occupazione.

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È il messaggio che con le sue Considerazioni finali il governatore della Banca d’Italia invia sia alla politica di casa nostra sia all’estero. La posizione di Ignazio Visco nell’attuale convulso dibattito sulla Ue è piuttosto chiara: «Il destino dell’Italia è quello dell’Europa, è importante che la sua voce sia autorevole nei contesti dove si deciderà il futuro dell’Unione».

Sul piano interno la Banca d’Italia sottolinea un livello di crescita dell’economia anche superiore alle aspettative nel 2017. Un andamento positivo nel quale spicca il contributo degli investimenti (anche grazie agli incentivi) e delle esportazioni. I motivi per cui il nostro Paese si muove comunque ad un ritmo più lento di altri, argomenta Visco, dipendono dalle debolezze strutturali del sistema: scarsa innovazione, burocrazia, peso dell’illegalità, piccole dimensioni delle imprese, elevata tassazione.

Quanto alle misure da prendere, vanno ponderate con attenzione per preservare l’equilibrio dei conti. In particolare «sarebbe rischioso fare passi indietro» in materia di pensioni, mentre sul contrasto alla povertà gli interventi oltre a essere prudenti sul piano finanziario dovranno «evitare di scoraggiare la ricerca di un lavoro regolare». È un riferimento anche se indiretto, alla discussione sul reddito di cittadinanza.

IL MESSAGGERO

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