Di Maio: “Impeachment non più sul tavolo”. E si riapre l’ipotesi di un governo Lega-M5s
ALBERTO CUSTODERO
ROMA – La trattativa è ripartita. Lega e M5s potrebbero riprovarci: dar vita al loro “governo del cambiamento”. Nonostante le schermaglie. “Prendo atto che Matteo Salvini ‘cuor di leone’ non vuole fare l’impeachment e lì ci vuole la maggioranza”, dice Luigi Di Maio durante un comizio a Napoli. Che però riapre subito la porta: “Se abbiamo sbagliato qualcosa lo diciamo: ma una maggioranza c’è in Parlamento fatelo partire quel governo ma basta mezzucci. Perchè di governi tecnici, istituzionali, non ne vogliamo. Perchè quelli traseno e sicc e si mettono e chiatte (“nascono senza pretese poi si allargano”, ndr) come diciamo noi. La maggioranza in Parlamento c’è”. “La maggioranza c’è – ribadisce ancora – se si vuole risolvere questa crisi e rassicurare i mercati si faccia partire un governo che ha già un programma chiaro”. E riprende corpo l’ipotesi di un esecutivo Lega-M5s. Salvini chiede di far partire il Parlamento per cambiare le pensioni e abolire i vitalizi.
Mentre Carlo Cottarelli è faticosamente al lavoro per preparare la lista dei ministri del suo governo, a 86 giorni dal voto del 4 marzo, arriva qundi l’ennesima svolta dal leader politico del M5s.
Governo, Di Maio: “Pronti a collaborare col Colle per risolvere crisi, impeachment non sul tavolo”
Quindi, Di Maio cambia strategia anche sul Colle, dopo gli attacchi e la richiesta di impeachment (iniziativa che il leader del Carroccio si è rifiutato di seguire). “Il problema non è neanche il Quirinale – afferma – sbaglia obiettivo chi lo dice. Dobbiamo decidere invece se i governi italiani li devono decidere i cittadini che votano o le agenzie di rating e la Germania”. E a proposito di un eventuale governo Cottarelli, taglia corto: “Cottarelli è andato al Quirinale di nuovo e se ne è tornato, non c’è stato un solo gruppo parlamentare che ha detto che lo sostiene, perché tutti sanno che se fanno partire un altro governo tecnico non prendono zero, ma meno dieci, meno venti”.
Napoli, Di Maio: “Ridiamo la parola agli italiani”. E la piazza esplode: “Voto, voto, voto”
“Per tornare al voto – ha aggiunto Di Maio – non serve la bandiera del movimento, ma la bandiera italiana. Perché in quei colori c’è il popolo italiano e la sovranità appartiene al popolo italiano non a quello tedesco”. Questo passaggio del discorso del leader M5s è stato salutato da uno sventolio di bandiere tricolori, presenti in gran numero.
Lo stesso Di Maio ha sventolato dal palco un tricolore che gli è stato passato durante i saluti finali prima di concludere il comizio.
Salvini: “Facciamo partire il Parlamento”. E le elezioni sembrano allontanate dalla richiesta di Salvini di far partire il lavoro delle Commissioni: “Come segretario della Lega chiedo ai presidenti di Camera e Senato di insediare le Commissioni”. L’obiettivo – per ora limitato – è “smontare un pezzo di legge Fornero, approvare la legittima difesa e tagliare i vitalizi e alcune tasse. L’unica cosa che non permetterò è che, in attesa di capire cosa fa Cottarelli e dove va Mattarella, gli italiani abbiano un Parlamento che non lavora”.
L’appello di Meloni al Quirinale: “FdI con Lega e 5Stelle”. Anche la leader di Fratelli d’Italia entra nella partita: “Una maggioranza in Parlamento c’è, ed è formata da M5s e Lega: “Era pronta a fare un governo e aveva stipulato un contratto di governo. Noi siamo stati critici però arrivati a questo punto siamo anche disponibili a rafforzare quella maggioranza con FdI”, scrive su Facebook. Poi l’appello a Mattarella: “Presidente, ci rifletta perché non avremo molto altro tempo”.
REP.IT