Effetto dazi sulle Borse, ma Milano tiene sul finale. Spread a 254

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iornata di vendite sulle Borse europee, penalizzate nel pomeriggio dalla notizia che l’amministrazione Trump ha annunciato dazi su acciaio e alluminio anche per l’Europa, area che invece dallo scorso marzo era stata esentata. Anche il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha commentato che «è un brutto giorno per il commercio mondiale», preannunciando contromisure. Le nuove tariffe contro acciaio e alluminio europei scatteranno da domani. Ma sui mercati del Vecchio Continente continua comunque a pesare l’incognita sulla formazione del Governo italiano, che rimane in sospeso. Desta preoccupazione anche la delicata situazione in Spagna, dove il Governo Rajoy sembra avere le ore contate. Oggi, intanto, sul fronte macro è emerso che

l’inflazione di maggio si è impennata all’1,9% grazie alla volata dei prezzi dell’energia. Dato che pone di nuovo in primo piano gli interrogativi sulle mosse della Banca centrale europea. Sul finale Milano ha chiuso in calo dello 0,6%, mentre lospread sui bund ha terminato a 254 punti, dopo essere scivolato in mattinata fino a 230 punti. Francoforte ha accusato la performance peggiore (-1,4%), visto che potrebbe risentire più di altri Paesi delle tariffe annunciate dagli States. E’ scivolata dell’1% anche Madrid, sotto scacco dell’instabilità politica.

Deboli le banche, ma scatta Banco Bpm, giù Tenaris
A Piazza Affari sono andate male le banche, sebbene in prima battuta avessero tentato il recupero, anche se ieri Moody’s ha messo sotto osservazione ben 12 istituti, oltre ad altre società che potrebbero risentire di un eventuale revisione del rating sul debito sovrano. Nel pomeriggio, la maggior parte dei titoli hanno rallentato il passo, complice anche il rialzo dello spread rispetto ai valori della mattina. Così Banca Pop Er ha chiuso sulla parità, Intesa Sanpaoloha perso lo 0,26%,Unicredit lo 0,25% e Ubi Banca lo 0,95%. E’ andata male anche Mediobanca (-1,9%), che invece si era distinta la vigilia. Banco Bpmha accelerato sul finale, guadagnando oltre il 2%, festeggiando l’annuncio della cartolarizzazione di un portafoglio di Npl da 5,1 miliardi su cui l’istituto intende chiedere il rilascio della garanzia pubblica Gacs. Fuori dal paniere principale, Banca Mps è volata di oltre il 7%. Tra l’altro nel resto d’Europa sono andate male le Deutsche Bank, che hanno accusato un calo del 7,1%, dopo che la Federal Reserve ha definito “problematiche” le condizioni delle attività americane dell’istituto.Tenaris ha perso il 3,2%, sul timore che l’azienda subisca il contraccolpo della decisione degli States sulle tariffe che verranno applicati ad acciaio e alluminio importati anche dall’Europa.

Fca in controtendenza alla vigilia del piano

Fca ha registrato un incremento del 2% alla vigilia della presentazione del piano industriale, l’ultimo firmato da Sergio Marchionne, che l’anno venturo lascerà la plancia di comando del gruppo auto. Secondo indiscrezioni il gruppo punterà a focalizzarsi sul marchio Jeep, con l`obiettivo di raddoppiare i volumi entro il 2022 (da 1,4 milioni di vetture vendute nel 2017 a circa 2.8 milioni nel 2022). Fca, inoltre, si propone di non vendere più auto Fiat negli States e in Cina, dove i numeri sono già risicati. Infine, sempre secondo rumors, verrà annunciata la creazione di una entità unica per Maserati-Alfa Romeo, che poi negli anni futuri, potrebbe essere scorporata. Della galassia Agnelli, Ferrari ha perso lo 0,36%, Cnh Industrial lo 0,8%, mentre Exor ha guadagnato l’1,8%.

Occhi puntati su Enel dopo offerta a Eletropaulo, MOncler su nuovi massimi

Sono andate male le azioni delle utilities, con Enel che ha lasciato sul parterre l’1%. La compagnia elettrica, oltre a risentire del rischio Paese, è scivolata sulla notizia di avere sbaragliato i concorrenti spagnoli nella corsa per l’acquisizione di Eletropaulo, mettendo sul piatto 1,8 miliardi di euro, un’offerta che ha superato tuttavia le attese degli analisti. D’altra parte per il gruppo è estremamente importante consolidare la propria presenza sul mercato brasiliano. A questo punto, comunque, Enel dovrà lanciare un’opa sulle azioni di Eletropaulo il prossimo 4 giugno e gli azionisti della società dovranno decidere in giornata se aderire. L’obiettivo è raggiungere almeno il 51% del capitale. Sono andate male le Telecom Italia(-2%) e le Italgas(-0,4%), mentre hanno registrato un progresso dell’1,9% le Leonardo – Finmeccanica. Sono andate bene anche le Mediaset(+2%), oltre che le aziende della moda, da Salvatore Ferragamo (+2%) a Moncler (+1,87%). Quest’ultima ha aggiornato nuovi massimi storici.

Balza all’1,9% inflazione annuale europea a maggio
A maggio il tasso di inflazione annuale nella zona euro ha fatto un balzo notevole salendo all’1,9% da 1,2% ad aprile. E’ la stima flash di Eutostat. L’energia avrebbe avuto l’incremento annuale più forte, 6,1% contro 2,6% ad aprile, seguita da alimentari, alcol e tabacco al 2,6% contro 2,4%, dai servizi con 1,6% rispetto a 1%, beni industriali non energetici allo 0,2% contro 0,3% ad aprile. Se si esclude l’energia l’incremento della crescita dei prezzi ha portato l’indice all’1,4% da 1,1% ad aprile; se si escludono energia e alimentari non processati l’indice segna +1,3% dopo +1,1%; se si escludono energia e alimentari, alcol e tabacco +1,1% dopo +0,7% ad aprile. Il tasso di disoccupazione nella zona euro è calato a 8,5% da 8,6% a marzo e 9,2% un anno prima. Si tratta del tasso più basso da dicembre 2008. Nella Ue il tasso di disoccupazione era al 7,1%, stabile rispetto a marzo e in calo rispetto a 7,8% un anno prima (si tratta del tasso piu’ basso da settembre 2008). In Italia è aumentato all’11,2% da 11,1% a marzo, stabile rispetto a un anno prima.

Allunga il passo anche l’inflazione americana, al 2%
L’inflazione si è rafforzata anche negli States, L’indice Pce, quello preferito dalla Federal Reserve per calcolare l’inflazione, , è cresciuta dello 0,2% ad aprile su base mensile, mentre su base annuale è salita del 2%, tanto quanto considerato ottimale dalla Federal Reserve (performance raggiunta il mese precedente e prima ancora nel febbraio 2017). La componente «core» del dato, depurata dagli elementi volatili, è salita dello 0,2% su base mensile, sostanzialmente in linea alle stime: bisogna tornare al gennaio 2017 per un rialzo dello 0,4%. Su base annuale la componente core è cresciuta dell’1,8%. Il valore Pce è contenuto nel dato diffuso dal dipartimento del Commercio e relativo ai redditi personali e alle spese ai consumi.

Trump annuncia dazi contro l’Ue
Oggi gli investitori tornano a concentrarsi anche su altri temi, a partire dai dazi: l’amministrazione Trump infatti non intende estendere più l’esenzione concessa all’Unione europea dai dazi pari al 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio. Dalla mezzanotte americana del 31 maggio, le 6 del mattino italiane del primo giugno, anche per la Ue, il Canada e il Messico scatteranno i dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio. Lo ha detto Wilbur Ross, il segretario americano al Commercio. La Ue e le due nazioni con cui gli Usa sono partner nel Nafta erano stati esonerati temporaneamente dalle tariffe doganali, scattate il 23 marzo, fino al primo giugno. Una prima scadenza fissata al primo maggio era stata posticipata di un mese.

Petrolio riduce cali dopo scorte DoE
Il petrolio al Nymex ha ridotto i cali dopo la diffusione del dato sulle scorte settimanali Usa, scese molto più del previsto. Il contratto luglio perdeva l’1,2% prima del dato e ora lascia sul terreno lo 0,8% a 67,64 dollari al barile. Nella settimana conclusa il 26 magggio scorso le scorte di petrolio negli Stati Uniti hanno subito una contrazione decisamente superiore alle stime. Il dato ha registrato un ribasso di 3,62 milioni di barili a 434,512 milioni di unità mentre gli analisti attendevano una flessione di 0,3 milioni di barili dopo l’aumento nei sette giorni precedenti pari a 5,778 milioni di barili. Secondo i dati diffusi dal dipartimento all’Energia, sono aumentati anche gli stock di distillati e benzina.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

 

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