Il nuovo governo rassicura il mercato, spread in calo. Piazza Affari vola con le banche

di FLAVIO BINI

MILANO – Ore 12.50. Lo sblocco definitivo delle trattative sulla formazione del governo, con il nuovo esecutivo che giurerà oggi alle 16, tranquillizza i mercati dopo una settimana segnata da pesanti turbolenze. Lo spread Btp/Bund si conferma in netto calo a metà giornata: si stringe di una trentina di punti base in area 210, con il rendimento del decennale italiano che scende al 2,51%. Si restringe anche il differenziale sui titoli a due anni, il segnale di allentamento delle preoccupazioni degli investitori in un orizzonte a breve-medio termine: 130 punti.

Andamento in grande slancio anche per le Borse: Piazza Affari sale del 2,6%, sospinta all’insù dal rialzo delle banche. I maggiori guadagni si registrano per Banco Bpm, Bper e Ubi. Fari puntati poi su Fca, con Marchionne che presenta il nuovo piano industrial. Bene anche tutti gli altri listini europei: Londra cresce dello 0,6%,  Francoforte guadagna lo 0,9% e Parigi l’1,2%. Madrid allunga il passo al +1,7% dopo la sfiducia al premier Mariano Rajoy e la nomina del socialista Pedro Sanchez come primo ministro.

La schiarita italiana arriva in un quadro segnato da incertezze sul fronte internazionale, con le nuove tensioni commerciali innescate dai dazi introdotti dagli Stati Uniti nei confronti delle importazioni di acciaio e alluminio di Unione Europea, Messico e Canada. Ieri Wall Street ha chiuso in calo mentre in avvio di giornata sono stati i listini asiatici ad accusare il colpo, con Tokyo che ha archiviato la seduta in flessione dello 0,14%.

Sul fronte valutario si mantiene debole l’euro nei confronti del dollaro, con la divisa europea che non si discosta da quota 1,16 sul biglietto verde, a 1,1675, comunque in rialzo rispetto ai livelli di inizio settimana.

L’agenda dei dati macroeconomici di giornata offre pochi spunti ma molto preziosi. L’Istat ha confermato il dato preliminare sul Pil del primo trimestre, dopo che a maggio la stima preliminare dell’istituto di statistica era stata di +0,3%. L’istituto di statistica evidenzia però a fronte di un aumento della domanda interna una frenata dell’export. L’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona ha segnato un calo a 55,5 punti a maggio, comunque sopra la soglia di 50 punti che separa l’espansione dalla contrazione economica. In calo anche l’Italia, con 52,7 punti.  Nel pomeriggio dagli Usa attesi il dato sul mercato del lavoro e sulla disoccupazione. Da oltreoceano sono attesi anche l’indice Ism manifatturiero, le vendite di auto e le spese per costruzioni.

Quotazioni del petrolio in calo, con i contratti sul greggio Wti con scadenza a luglio che cedono lo 0,2% a 66,89 dollari al barile. Scende anche il Brent dello 0,14% a 77,45 dollari. Stabile l’oro, sotto quota 1300 dollari l’oncia, a 1298.

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