Famiglie gay, Salvini: “Le idee di Fontana non sono nel contratto di governo”

Matteo Salvini, il neo-ministro dell’Interno, ha deciso di commentate le idee del ministro della Famiglia e Disabilità, Lorenzo Fontana, che in un’intervista si è detto contrario alle famiglie omosessuali e al diritto all’aborto.

«Fontana è libero di avere le sue idee», dice il leader della Lega, ma i diritti delle famiglie arcobaleno «non sono priorità e non sono nel contratto di governo».

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Una questione affermata anche nell’intervista rilasciata a La Stampa: «Più che di aiuti alle famiglie io parlerei di aiuti alla natalità. Viva le mamme», ha detto Fontana. Si batterà per abolire il matrimonio per tutti? «Nel Contratto non c’è nulla al riguardo, quindi no», ha risposto, aggiungendo: «Di fobie non ne ho e non odio nessuno. A me più che di quello che dicono i social – rispondendo alle accuse di omofobia ricevute, ndr – interessa che questo Paese si garantisca un futuro. E credo che sulla questione demografica ci sia un ampio consenso. Idem sulle politiche per i disabili».

«Le affermazioni del neoministro Fontana sulla non esistenza di altre famiglie che non siano quelle tradizionali sono del tutto sbagliate esattamente come il nome del suo dicastero che dovrebbe chiamarsi “ministero di tutte le famiglie”», afferma Franco Grillini, direttore di Gaynews.it.

«Fontana forse vive in un mondo a parte di qualche secolo fa – attacca – sarebbe meglio che si svegliasse e si rendesse conto che esiste la modernità dove ognuno costruisce, spesso faticosamente, la propria vita familiare contribuendo così alla coesione sociale e al benessere collettivo. Ogni famiglia di ogni tipo è un bene per la società». E consiglia anche al ministro di «studiare la sentenza “Oliari” del 21 luglio 2015 con cui la Corte europea dei diritti umani all’unanimità ha condannato l’Italia per violazione dell’articolo 8 della Convenzione dei diritti dell’uomo, quello sul diritto al rispetto della vita familiare e privata», stabilendo che lo Stato dovrà versare a ognuno dei ricorrenti 5 mila euro per danni morali.

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Anche Anna Rossomando, vicepresidente del Senato ed esponente del Partito Democratico, risponde alle dichiarazioni del ministro Fontana sulle famiglie gay che non esistono: «Gli ultimi anni, grazie alle politiche del Partito Democratico, hanno segnato una nuova stagione dei diritti e delle libertà – dice -. Impediremo che questa legislatura torni indietro rispetto al cammino preciso sui diritti e sull’inclusione che è stato faticosamente compiuto». E aggiunge: «Un cammino che va riconosciuto e che merita di essere ancora rafforzato, nell’attuazione concreta dei compiti della nostra Repubblica in materia di inclusione, guardando e rispettando i diritti di tutti.

Essere fedeli alla Costituzione non è un esercizio di stile o una semplice dichiarazione di intenti».

LA STAMPA

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