Salvini: “Stop Sicilia campo profughi d’Europa. Meno partenze, più rimpatri”
dal nostro inviato EMANUELE LAURIA e di MONICA RUBINO
CATANIA– “Non c’è casa e lavoro per gli italiani, figuriamoci per mezzo continente africano”. In una domenica rovente, accolto da centinaia di persone fra cui un rumoroso gruppo di contestatori di sinistra, il vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini è tornato a mostrare il pugno duro sull’immigrazione. “Serve buon senso”, ha premesso e inizialmente Salvini parla da “uomo e da papà”: “Qualche fessacchiotto pensa che io voglia che qualcuno muoia in mare. Non ha capito nulla. Gli immigrati non devono partire. Lavorerò con i governi dei Paesi africani per limitare le partenze: ho intenzione di andare in Tunisia. Non smantellerò tutto quello che ha fatto Minniti – dice il segretario della Lega – ma 7 mila espulsioni mi sembrano pochine. A quel ritmo il problema lo risolviamo in 80 anni. Ripeto, bisogna tenere questi disperati nei Paesi d’origine”.
Ma Salvini, dopo avere attaccato le Ong (definite “vicescafisti”), mette nel mirino le coop e le associazioni che gestiscono i centri di accoglienza: “Lo Stato sopporta il costo per ogni richiedente asilo più alto d’Europa e ha i tempi di rimpatrio più lunghi. Se ridurremo il costo per ogni singolo ospite vediamo quanti centri accoglieranno altri immigrati per generosità e quanti, solo perché privati dei quattrini, faranno un passo indietro”. E annuncia una querela contro Roberto Saviano, che ieri lo ha criticato in un video per Repubblica.it: “Querelo raramente ma oggi lo faccio volentieri nei confronti del signor Saviano che non può permettersi di dire di me che ‘qui si tratta di un uomo che vuole far annegare le persone'”.
“Vogliamo chiudere questo business”, ribadisce il titolare del Viminale prima di andare a Pozzallo, a toccare per mano la situazione degli sbarchi. “La Sicilia non sarà più il campo profughi d’Europa. Non assisterò senza far nulla a sbarchi su sbarchi su sbarchi. Servono centri per espellere”. E aggiunge: “Oggi altri morti in mare – il Mediterraneo è un cimitero. Pregare per i morti non basta. C’è un unico modo per salvare queste vite: meno gente che parta, più rimpatri”. Salvini torna ad attaccare l’Europa: “L’Ue è lontana. Martedì, nel vertice di Lussemburgo, invece che darci una mano ci daranno altri immigrati. E martedì il nostro governo dirà no, perché Francia e Germania non possono lasciare sulle spalle dei paesi costieri l’onere di questo disastro”.
“Non è mai la violenza a risolvere alcuni tipi di problemi. Voglio lavorare affinché siano rispettate le leggi o per cambiare le leggi che premiano i delinquenti e puniscono le persone per bene”, prosegue poi nel commentare la sparatoria avvenuta a Vibo Valentia in Calabria in cui è rimasto ucciso un migrante maliano che viveva tendopoli di San Ferdinando.
Al suo arrivo in piazza Verga, dove era giunto per visitare il mercato del contadino, Salvini ha subìto la contestazione di qualche decina di esponenti dei movimenti di sinistra e dei centri sociali. “Torna a casa”, “fascista”, le urla dei manifestanti che si sono poi mischiate con gli incitamenti dei supporters. “Le proteste? Chi se ne frega. Noi andiamo dritto per la nostra strada”, la replica del leader della Lega. Una esponente di “Potere al popolo” ha detto che è stato vietato un volantinaggio in piazza durante la presenza del ministro degli Interni.
Catania, Salvini contestato da un piccolo gruppo di manifestanti dei centri sociali
Quanto ai termini dell’alleanza con i cinquestelle, Salvini taglia corto: “Quello che non è scritto nel contratto Cinquestelle-Lega non sarà preso in discussione, così eviteremo di litigare”. E ha rassicurato: “L’alleanza con il M5s è di governo, non politica. Il centrodestra non è demolito, ma continuerà ad esistere e noi applicheremo il programma del centrodestra contenuto nel patto di governo”.
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