Soros: “Rapporto stretto Salvini-Putin”. Il ministro: “Mai ricevuto soldi”
dal nostro inviato LUCA PAGNI
TRENTO – Finanziere tra i più noti e un tempo tra gli uomini più ricchi del mondo, ma anche sostenitore di iniziative politiche di stampo liberali in Europa dell’est, George Soros si è detto “molto preoccupato per l’influenza della Russia sull’Europa in generale e sul nuovo governo italiano”. Preoccupazione che si aggiunge a quella per le politiche di Donald Trump, viste come una minaccia per tutto il mondo, ma per l’Europa in particolare.
L’uomo di affari di origine ungheresi – arrivato a sorpresa a Trento per l’ultima giornata del festival dell’Economia per partecipare a un dibattito sul futuro dell’Unione europea – non ci ha girato attorno. Attaccando direttamente sia il leader della Lega appena nominato in un ruolo chiave del governo Conte e ritornando sulle accuse al presidente americano. “Non so se Salvini è stato finanziato da Mosca, ma l’opinione pubblica avrebbe il diritto di sapere”, ha sottolineato. Secca la replica del ministro dell’Interno: “Non ho mai ricevuto una lira, un euro o un rublo dalla Russia, ritengo Putin uno degli uomini di stato migliori e mi vergogno del fatto che in Italia venga invitato a parlare uno speculatore senza scrupoli come Soros”.
Soros si è detto “molto preoccupato” della vicinanza del nuovo governo con la Russia, ricordando che “questo è un aspetto su cui si trova d’accordo il nuovo governo” visto che “hanno detto che sono a favore della cancellazione delle sanzioni contro la Russia”. Putin, ha aggiunto, “cerca di dominare l’Europa, non vuole distruggerla ma sfruttarla perché ha la capacità produttiva, mentre l’economia russa sotto Putin può solo sfruttare le materie prime e le persone”. È “una forte minaccia e sono davvero preoccupato, c’è una stretta relazione tra Matteo Salvini e Putin”.
Per l’Europa la minaccia non arriva solo da est. Anche il suo “storico” alleato oltre Atlantico minaccia la prosperità del Vecchio Continente. “Spero che Trump duri poco e che gia’ con le elezioni del mid term vedano i democratici andare in maggioranza. La sua politica è pericolosa e di economia capisce molto poco. Ha cercato lo scontro non solo con l’Europa sulla questione dei dazi ma anche con Pechino. Ma si è reso conto che la Cina e’ l’unica potenza che può resistergli e ora sta cercando di fare un accordo. A discapito dell’Europa. La stessa denuncia degli accordi con l’Iran – ha detto ancora Soros dal palco del Teatro Sociale di Trento – mettono in crisi non solo il più grande successo di Barack Obama in politica estera ma anche l’alleanza atlantica”.
Per una volta non si può proprio dire che non ci sia nulla di nuovo sul fronte occidentale.
REP.IT