Renzi World Tour. Fra Kennedy e Mandela, “starò fuori dal giro per qualche mese”
“Starò fuori dal giro per qualche mese”. Matteo Renzi vuole autoimporsi di rimanere dietro le quinte, limitando le incursioni in questa fase. Nei prossimi mesi, il senatore semplice di Firenze ha un’agenda internazionale: ha iniziato a girare il mondo facendo discorsi remunerati, invitato in paesi stranieri tra lobby, partiti politici, capi di Stato e grandi imprenditori. Una via che altri leader prima di lui hanno seguito, ultimo Barack Obama, dando seguito alla rete di relazioni internazionali intessute negli anni di Governo. Dopo il Qatar, Renzi è stato in Kazakhstan e, scrive il Corriere della Sera, altre tappe sono in arrivo.
Ieri Renzi si trovava a Pechino per tenere un discorso sulla Via della Seta e la cultura. Domani, al rientro in Italia, si presenterà in aula per votare (contro) la fiducia al Governo Conte. La dichiarazione di voto sarà fatta dal capogruppo dem Andrea Marcucci.
“Sul Pd la palla è in mano a Maurizio Martina: non mi interessa fare alcuna corrente. Io sono intervenuto solo per bloccare l’operazione di accordo con il M5S. La cosa giusta da fare. Lega e grillini hanno promesso un libro dei sogni da 100 miliardi: il reddito di cittadinanza ne vale 20, la Flat tax 60, quota 100 vale 16, le clausole Iva 12. E noi dovremo essere i primi a farci sentire quando gli italiani capiranno che le risorse per realizzare i sogni non ci sono, e finirà la luna di miele”.
Renzi: Stavolta giocherò mediano” (VIDEO)
Poche ore a Palazzo Madama, poi di nuovo in aereo alla volta di Arlington, al cimitero degli eroi Usa. Qui, dove l’ex presidente americano Bill Clinton terrà l’intervento chiave, Renzi è stato chiamato per le celebrazioni dei 50 anni dall’assassinio di Bob Kennedy. Un invito dovuto alle ottime relazioni strette quando era sindaco di Firenze con Kerry (figlia di Bob), tanto che la famiglia Kennedy ha voluto che uno degli interventi per il ricordo del 6 giugno 1968 fosse affidato proprio a Renzi: “Bob è stata una delle figure chiave della mia crescita politica: questo è un riconoscimento che mi emoziona molto”. Il 18 luglio, invece, tappa in Sudafrica per ricordare i 100 anni dalla nascita di Nelson Mandela, al quale nel 2012 consegnò il Fiorino d’oro, massima onoreficenza fiorentina, poco prima della sua scomparsa.
“Adesso tocca a loro. Bisogna riprendere il contatto con la realtà delle cose, con i problemi della gente fuori”.
A ottobre, però, Renzi torna in pista con la Leopolda, dal 19 al 21. Un appuntamento al quale Renzi si presenterà durante il lancio del nuovo libro che sta scrivendo.
“Sarà un evento vecchio stile, come all’inizio, con protagonista la società civile” […] “Chi mi ha combattuto per anni dall’interno del Pd, dicendo che ero poco di sinistra, ora si trova Salvini al Viminale”.
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