Diritti tv, ancora problemi: rischio doppio abbonamento per vedere la Serie A

MILANO – I tifosi di calcio rischiano di dover sottoscrivere due abbonamenti per poter vedere le partite di Serie A. È quanto emerge al termine dell’assemblea della Lega di A che ha attribuito i diritti tv per gli anni 2018-2021, privilegiando un bando per prodotti e non per piattaforme e che non tiene conto della suddivisione per squadre. Inoltre si vieta la trasmissione degli highlights fino alle 22 della domenica sera per le tv non a pagamento. Una scelta, questa, che potrebbe portare alla chiusura di “90° Minuto” e contro cui si sono scagliati il cdr della Rai e l’Usigrai.

Sono tre i pacchetti principali approvati dai presidenti dei club di Serie A e che dovranno essere presto assegnati. Nessuno degli operatori che si è detto interessato (Mediapro, Sky, Perform, Mediaset, Tim e Italia Way) potrà però acquistarli tutti. Ci saranno dunque, in teoria, almeno due ‘vincitorì e quindi saranno necessari due abbonamenti per vedere la massima serie. I pacchetti sono così divisi: due con 3 e uno con 4 partite a giornata, suddivise nelle otto finestre orarie. I prezzi, complessivamente di 1,1 miliardi di euro, sono commisurati sul numero di gare, sulle fasce orarie, ma anche in base alla formula del ‘pick’ per le 20 partite più importanti.

L’operatore che si aggiudica un pacchetto potrà, però, consentire la ‘ritrasmissionè a un altro operatore con un apposito accordo. In questo modo si potrebbe evitare ai tifosi di pagare due servizi per seguire la propria squadra del cuore.

I PACCHETTI – La Lega Calcio ha reso noti i pacchetti definitivi e i prezzi minimi di ciascun pacchetto dei diritti tv della Serie A relativi alle tre stagioni dal 2018 al 2021. E prevista un’offerta per prodotto. Il pacchetto principale (il 5) prevede 114 eventi per un prezzo minimo a stagione di 452 milioni di euro. Il pacchetto 6 riguarda 152 eventi con prezzo minimo di 408 milioni di euro a stagione e il pacchetto 7 indica 114 eventi a 240 milioni.

Il pacchetto principale prevede a stagione 3 gare: la gara delle 18 del sabato; la gara delle 15 della domenica (in contemporanea con altre gare); la gara delle 20.30 della domenica.

Il pacchetto 6 da 152 eventi per ciascuna stagione prevede 3 gare per giornata nelle seguenti finestre: la gara delle 15 del sabato; la gara delle 15 della domenica (in contemporanea con altre gare); la gara delle 18 della domenica; la gara delle 20.30 del lunedì. Per quanto riguarda il pacchetto da 114 eventi per stagione, previste 3 gare per giornata nelle seguenti finestre: la gara delle 20.30 del sabato; la gara delle 12.30 della domenica; la gara delle 15 della domenica (in contemporanea con altre gare).

PARTITE ‘PICK’ – Gli assegnatari dei pacchetti 5, 6, 7 hanno il diritto di esercitare la scelta, Pick, di alcune delle gare da inserire nei propri pacchetti. Le gare oggetto di Pick da parte degli assegnatari dei tre diversi pacchetti saranno 20 gare corrispondenti ad altrettanti ‘top match’ predeterminati dagli assegnatari dei tre pacchetti, che ne fissano anche i relativi slot orari nelle giornate di riferimento; tutte le gare delle giornate che prevedono un numero di slot orari inferiori a 8 (in linea di massima, le giornate che si disputano ad agosto, i turni infrasettimanali, le giornate che si disputano interamente di sabato o domenica in occasione delle festività natalizie o pasquali, l’ultima giornata di campionato), con scelta da parte degli assegnatari delle gare da inserire nei propri pacchetti in base alle date e agli orari decisi dalla Lega Calcio Serie A.

Infine le tre gare che si disputano in contemporanea la domenica alle 15 nelle giornate articolate su 8 slot orari, con scelta da parte degli assegnatari delle gare da inserire nei propri pacchetti in base alle date e agli orari decisi dal la Lega Calcio Serie A. Gli slot orari di tutte le rimanenti gare sono determinati dalla Lega Serie A.

Entro 10 giorni dalla pubblicazione del calendario di ciascuna stagione sportiva, i licenziatari dei pacchetti 5, 6 e 7, si riuniscono presso la sede della Lega Calcio Serie A per definire quanto segue: i licenziatari individuano preliminarmente le 20 gare ‘top match’ su cui intendono esercitare i loro Pick. In particolare, l’assegnatario del pacchetto 6 esercita i propri Pick per 8 gare a stagione sportiva; l’assegnatario del pacchetto 5 esercita i propri Pick per 8 gare a stagione sportiva; l’assegnatario del pacchetto 7 esercita i propri Pick per 4 gare a stagione sportiva.

DIVIETO HIGHLIGHTS, TRASMISSIONI A RISCHIO – Gli highlights della Serie A saranno disponibili in chiaro prima sul web che in tv e trasmissioni come “90′ Minuto” e “Il Sabato della DS”, da palinsesto nel pomeriggio, rischiano di non andare in onda o di subire variazioni considerevoli nei contenuti. Il bando per i diritti tv del campionato vieta infatti la trasmissione delle azioni migliori e dei gol del campionato prima delle 22 di domenica sulle tv non a pagamento. Questo pacchetto non esclusivo sarà in vendita entro giugno, come quello per gli highlights destinati al web, da trasmettere 3 ore dopo la fine della partita. Resta salvo il diritto di cronaca per la trasmissione dei gol durante i tg.

CDR RAI E USIGRAI: “COLPITI I CITTADINI, SERVE RIPENSAMENTO – Con i costi dei diritti tv “in crescita a ritmi folli e fuori da ogni oggettiva motivazione economica, lo spezzatino del calendario e ora anche lo stop alle immagini del pomeriggio” la Lega Calcio “infligge un grave colpo allo sport della Rai Servizio Pubblico”. Ormai “gli interessi economici dei club di calcio passano sopra a ogni interesse dei cittadini che hanno il diritto di godersi lo sport, anche sulla tv pubblica. Chiediamo alla Lega Calcio un urgente ripensamento”. Così il Cdr di Rai Sport e il segretario Usigrai, Vittorio di Trapani.

Questo, sottolineano, “comporterebbe come conseguenza, ad esempio, la probabile chiusura di 90º minuto, trasmissione che dal 1970 racconta agli italiani il bello del calcio e fa sentire a caldo le voci dei protagonisti. Come può la Lega Calcio pensare di metterla a tacere? In questo modo a pagare non è solo la Rai: sono i cittadini e il Servizio Pubblico dei cittadini”.

Cosa altro deve accadere prima che si capisca che la questione dei diritti tv, rilevano, “non è un fatto privato di aziende private, ma ha a che fare anche con il diritto di cronaca? È indispensabile un intervento urgente delle istituzioni a tutela dell’interesse collettivo”.

REP.IT

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