Comunali 2018: la Lega avanza, il M5S frena, il Pd in affanno
La Lega avanza, il Movimento 5 Stelle non sfonda, il Pd in affanno ma non crolla: sono le prime indicazioni della tornata delle elezioni comunali 2018 che vedevano chiamati al voto 7 milioni di italiani per rinnovare le amministrazioni in 761 Comuni di cui 20 capoluoghi. Al voto ha partecipato il 61,1% degli aventi diritto, in calo rispetto al voto precedente.
All’alba di lunedì le uniche certezze sono la riconferma del sindaco di centrosinistra di Brescia Enrico Del Bono e Treviso strappata dal centrodestra al centrosinistra. A Catania finisce invece l’era di Enzo Bianco, che si era ricandidato con il centrosinistra ma senza il simbolo del Pd, perdente contro l’eurodeputato di Forza Italia Salvo Pogliese che ha ormai superato il 40 per cento dei voti. A Vicenza potrebbe essere decisiva la desistenza di M5s che non ha presentato liste: il candidato del centrodestra Rucco è al 50,8% quando restano da scrutinare 11 sezioni su 112. Ballottaggi tra centrodestra e centrosinistra si profilano a Sondrio, Massa, Pisa, Siena, Ancona, Teramo, Brindisi. Un ballottaggio tra centrosinistra e M5s ad Avellino. Tra centrodestra e M5s a Terni.
Ad Ancona, unico capoluogo di regione in Italia dove si vota per il sindaco e il rinnovo del consiglio comunale, la sindaca Pd uscente Valeria Mancinelli (centrosinistra e civiche) sfiora la rielezione al primo turno, arrivando quasi al 48% dei voti. Tra 15 giorni dovrà sfidare per il ballottaggio Stefano Tombolini, candidato civico sostenuto da tutto il centrodestra, che ha superato il 28%. Non sfonda la pentastellata Daniela Diomedi che va poco oltre il 17%. A Sondrio sarà ballottaggio tra Marco Scaramellini il candidato del centrodestra e Nicola Giugni del centrosinistra.
Anche Imperia va al ballottaggio. Una tornata elettorale che ha visto il ritorno in pista di Claudio Scajola, l’ex ministro autocandidato nella città che già per due volte aveva amministrato. Con oltre il 35% risulta il candidato più votato, staccando l’«alfiere» del centrodestra unito, l’architetto Luca Lanteri, sostenuto dalla coalizione arancione, ovvero quel «modello Toti» che, mettendo insieme Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Area popolare, è finora riuscito ad imporsi in Regione, a Genova, La Spezia e Savona.
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Da segnalare l’ascesa della destra anche in altre in zone storicamente rosse come Pisa, dove Michele Conte, sostenuto da Fi e Lega, sfiderà al ballottaggio Andrea Serfogli del Pd. Anche qui, il Carroccio fa la differenza raccogliendo oltre il 20% dei voti. In Toscana si profila un minimo vantaggio dei dem ma il ballottaggio è pieno di incognite. A Siena, città simbolo del dissesto finanziario, si scontreranno il sindaco uscente Bruno Valentini (Pd) e Luigi De Mossi del centrodestra. A Massa Alessandro Volpi sfiderà Sergio Menchini di M5S.
Per quanto riguarda i municipi 3 e 8 di Roma, il Movimento 5 Stelle rimane a bocca asciutta. Alla Garbatella vince il centrosinistra al primo turno. A Montesacro sarà ballottaggio tra centrosinistra e centrodestra. Nei comuni non capoluogo a Imola sarà ballottaggio tra centrosinistra e M5s. A Ivrea e Iglesias tra centrosinistra e centrodestra. Nel borgo terremotato di Ussita è stato eletto con 165 voti Vincenzo Marini. Vittorio Sgarbi è il nuovo sindaco di Sutri, nel viterbese.
A Barletta e Siracusa il centrodestra potrebbe vincere al primo turno. A Trapani è nettamente in testa Tranchida sostenuto da liste civiche. A Ragusa il ballottaggio potrebbe riguardare FdI e M5s. Ballottaggio sicuro a Viterbo per Giovanni Arena, candidato sindaco del centrodestra, in netto vantaggio al momento al 45,35%. A sfidarlo dovrebbe essere Chiara Frontini, distaccatissima al 14,40%, della civica Viterbo 2020, oggi consigliera di opposizione all’uscente amministrazione di centrosinistra.
Complessivamente il centrosinistra aveva 16 sindaci nei comuni capoluogo di provincia e per ora ne riconferma solo 1. Il centrodestra ne aveva 3 e quest’oggi potrebbe festeggiare, oltre che Treviso e Catania, Barletta, Siracusa e Vicenza. Il Movimento 5 Stelle non sfonda: aveva il sindaco di Ragusa e per ora, salvo sorprese, si deve accontentare di correre ai ballottaggi in tre città: Avellino, Terni e la stessa Ragusa.
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Affluenza in calo
Sono stati quasi 7 milioni gli italiani chiamati alle urne per rinnovare le amministrazioni in 761 Comuni di cui 20 sono capoluogo: Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Massa, Messina, Pisa, Ragusa, Siracusa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Trapani, Treviso, Vicenza, Viterbo. Dopo essere stata superiore alla tornata precedente sia alle 12 che alle 19 l’affluenza ha subito un calo. Alle 23, ora della chiusura dei seggi, in 623 comuni dei 760 chiamati alle urne per le elezioni comunali sulla base dei dati raccolti dal Viminale, è stata del 61,19%. Alle precedenti elezioni omologhe la percentuale era stata del 67,24% . Il dato non tiene conto del risultato della Sicilia, gestito direttamente dalla Regione e non dal Viminale. Come da tradizione affluenza più alta al Nord mentre il fanalino di coda è la Basilicata. Il secondo turno è previsto il 24 giugno.
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