CORRISPONDENTE DA CATANIA
Il primo ministro socialista Pedro Sanchez ha annunciato che la Spagna permetterà alla nave Aquarius con oltre 600 migranti a bordo di attraccare a Valencia. La nave è a 35 miglia a sud del’Italia, 27 a nord di Malta, con l’equipaggio di Sos Mediterranee e Medici senza Frontiere, e i 629 migranti recuperati sabato nel Mediterraneo centrale: ora ha finalmente un porto da sicuro da raggiungere. «Ringrazio le autorità spagnole», dice il nostro presidente del Consiglio, Conte, al suo arrivo ad Accumoli per visitare i luoghi colpiti dal terremoto del 2016. «Avevamo chiesto un gesto di solidarietà all’Europa – aggiunge – e questo gesto è arrivato». «Evidentemente alzare la voce, cosa che Italia non faceva da anni, paga», è il commento del ministro Salvini. Che sottolinea però: «E’ chiaro che l’Unione europea non può andare avanti con il buon cuore. Abbiamo aperto un fronte di discussione per una nuova politica dell’immigrazione a livello continentale, ma sicuramente non si chiude oggi la partita».
Stamattina sul ponte della nave si era pregato per lo scampato pericolo di un naufragio e per essere riusciti a sfuggire ai trafficanti libici e agli orrori delle case di detenzione. Tra i 629, recuperati in sei operazioni alcune delle quali della nostra Guardia costiera, c’è un’ottantina di donne, sette sono incinta, 123 minori non accompagnati, 11 bambini.
Lo stallo fino a questo momento non ha inciso sulla situazione a bordo perchè, come ha confermato alla Stampa il capo missione di Msf a bordo della Aquarius, Aloys Vinard, c’è cibo e acqua a sufficienza per un paio di giorni e non ci sono particolari situazioni critiche dal punto di vista sanitario.L’Aquarius potrebbe non essere l’unica nave di soccorso a dover sperare in mare in attesa di un «porto sicuro» che l’Italia, che pure ne aveva coordinato le operazioni di soccorso, non vuole dare. Perchè ieri, come informa l’Oim, altre 790 persone sono state recuperate nello stesso tratto di mare e sono adesso a bordo di navi mercantili e delle navi militari di Eunavformed e Frontex che dovranno portarli da qualche parte.
Salvini, però, stamattina ha twittato che non darà un porto nemmeno alla Sea Watch 3, nave di soccorso della omonima Ong tedesca («L’Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire»), non dicendo nulla invece della sorte dei migranti sulle altre navi. «Nel corso del prolungato periodo di bel tempo – spiega il presidente di Sea Watch, Johannes Bayer – non è improbabile che oggi salveremo persone e quindi entreremo in una situazione simile a quella all’Aquarius. Tutti i nostri salvataggi sono coordinati dal Centro di soccorso ufficiale a Roma. Lavoriamo con la Marina, la Guardia costiera e le navi mercantili quando sono sul posto. Non abbiamo mai scelto autonomamente un porto in Italia. Questa è sempre stata una decisione del Ministero degli Interni».
LA STAMPA
This entry was posted on lunedì, Giugno 11th, 2018 at 16:20 and is filed under Immigrazione. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.