La Spagna accoglie i 629 della Aquarius, Salvini canta vittoria. L’Ue non si schiera

fabio poletti
milano

Rotta su Valencia, in Spagna, dove arriverà tra quattro giorni. Alle 14 e 40 di ieri si sblocca l’odissea della motonave Aquarius con a bordo 629 migranti. Dopo un braccio di ferro tra Italia, Malta ed Europa, andato avanti due giorni, il neopremier socialista Pedro Sánchez apre il porto di Valencia: «Nostro obbligo contribuire ad evitare una catastrofe umanitaria. Valencia si offre come città rifugio per accogliere chi fugge dalla guerra e dalla fame». Cinquanta minuti dopo il ministro dell’Interno Matteo Salvini esulta su Twitter: «VITTORIA! Primo obiettivo raggiunto! #chiudiamo i porti». E ancora di più in conferenza stampa: «Oggi è un nuovo inizio. Ora la Ue adempia ai suoi doveri. Se questo per qualcuno è uno schiaffo sono pronto a farmi prendere a schiaffi dal governo francese, inglese, greco, cipriota o finlandese se volessero aiutarci».

Perché Malta non ha accolto la nave: ecco le regole del soccorso in mare

 

Ore 9 – Motori spenti e stallo diplomatico

Nemmeno sei ore prima Aquarius era ferma a 27 miglia nautiche da Malta e 35 dall’Italia. David Beversluis della Ong Médecins Sans Frontières racconta: «Abbiamo acqua e cibo ma solo per oggi. A bordo 7 donne incinte e 15 persone ustionate. I profughi non sanno dello stallo diplomatico». Più che uno stallo è un braccio di ferro. Il governo italiano, come annunciato dal premier Giuseppe Conte e dal ministro Matteo Salvini, dicono di voler inviare mezzi della Guardia costiera per trasbordare donne e bambini ma i porti per Aquarius rimarranno chiusi. Al telefono il premier maltese Joseph Muscat ribadisce a Giuseppe Conte che «La Valletta sta agendo in piena conformità con i suoi obblighi internazionali ma non accoglierà la nave. Ove possibile si adopererà per l’evacuazione di chi necessita assistenza».

Ore 11 – Pressing su Italia e Malta

Il Segretario di Stato all’Asilo belga Theo Francken chiede che si istituiscano campi profughi in Nord Africa. Pressioni su Italia e Malta arrivano dall’Unhcr, l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati: «Si consenta lo sbarco immediato da Aquarius. È un imperativo umanitario. Questioni più ampie come quella su chi è responsabile e competente dovrebbero essere esaminate solo dopo». Si fa sentire anche Margaritis Schinas, portavoce della Commissione Europea: «Imperativo umanitario è priorità. Maltesi e italiani permettano lo sbarco velocemente e i migranti ricevano cure adeguate». La sua collega della Commissione Ue per la Migrazione Natasha Bertaud dice che «l’Europa sta usando tutto il suo peso diplomatico per trovare una soluzione con Italia e Malta». Dopo alcune improbabili aperture da parte di alcuni sindaci italiani i primi cittadini di Barcellona e Valencia si offrono di accogliere Aquarius. Ada Colau sindaco della città catalana è lapidaria: «Non possiamo guardare dall’altra parte».

ORE 13 – L’Europa: la legge non è chiara

Il commissario Ue Dimitri Avramopoulos parla col ministro dell’Interno di Malta e annuncia di voler sentire anche Salvini. Il governo tedesco chiede che «le parti coinvolte si assumano responsabilità umanitarie». Ma dalla Ue si ammette che la situazione legislativa internazionale non è chiara su chi deve ospitare lo sbarco. Amnesty International denuncia la violazione del diritto internazionale da Italia e Malta.

 

LEGGI ANCHE – Nogarin scrive su Facebook: “Livorno porto aperto per l’Aquarius”. Poi la rimozione del post

Ore 18 -Altri profughi sono in arrivo

L’annuncio che arriva dalla Moncloa fa il giro del mondo. Per l’Osservatore Romano «è una svolta positiva». Per il commissario Ue Avramopoulos «la vera solidarietà arriva dalla Spagna». Plauso dal Consiglio d’Europa per il premier Sánchez. E pure dal maltese Muscat che attacca ancora l’Italia. Soddisfatto il premier italiano Conte: «Le nostre richieste iniziano ad essere ascoltate». Marine Le Pen da Parigi plaude alla fermezza di Salvini. A bordo dell’Aquarius un migrante cerca di buttarsi in acqua temendo di tornare in Libia. Ma nel Sud del Mediterraneo l’emergenza non è finita. Per le altre due navi delle Ong che navigano vicino alla Libia Salvini ribadisce il no all’attracco. Intanto, ci sono altri 910 profughi salvati da navi mercantili e trasbordati a bordo della motonave della Guardia costiera italiana Diciotti diretta verso il porto di Catania.

LA STAMPA
Rating 3.00 out of 5

No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.