Borse caute in attesa delle banche centrali. Ferrari corre ai massimi storici

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Seduta cauta per le Borse europee, mentre sale l’attesa per decisioni e annunci da parte della Federal Reserve, oggi nella serata italiana, e della Banca centrale europea, domani. Parigi ha chiuso attorno alla parità (+0,01%), Francoforte in rialzo dello 0,38%, Londra poco mossa e Madrid in calo dello 0,16%. Performance migliore per Piazza Affari che ha fatto segnare un +0,44%, dopo essere arrivata fino a +1% nella prima parte della giornata. Gli investitori sono dunque rimasti alla finestra: secondo gli analisti la Federal Reserve alzerà i tassi di 25 punti base a un range tra l’1,75 e il 2%, un’azione attesa e già scontata dai mercati, e rivedrà le stime sull’economia. L’attenzione sarà tutta per le indicazioni sulle prossime mosse: le guidance potrebbero essere riviste, anticipando quattro aumenti del costo del denaro nel 2018 anziché tre, come ipotizzato finora dalla Fed. La Bce invece comincerà probabilmente a discutere della fine del quantitative easing, ma non è dato sapere se arriveranno già annunci sulle scadenze. A incoraggiare la Borsa milanese è stato anche il calo dello spread tra BTp e Bund, sceso a 236 punti, con il rendimento al 2,83%.

La Fed sorvegliata speciale, poi parola alla Bce
Il mercato cercherà di capire se il governatore Powell porrà maggiore enfasi sul buono stato di salute dell’economia o, al contrario, sui rischi derivanti dalle politiche di dazi di Trump. Gli analisti di Mps Capital Services reputano che il board possa mantenere un atteggiamento «cautamente ottimista» visto che permangono dei fattori di rischio a livello globale. Allo stesso tempo, sottolineano, «si tratta di una riunione di passaggio considerato che, dai prossimi incontri, dovrebbero entrare a fare parte del board i tre candidati nominati da Trump, mentre lascerà la guida della Fed di New York, Dudley». Dopo la Fed, continuerà l’attenzione sulle banche centrali, con la riunione della Bce in programma domani.

Azionario positivo, a Milano bene St e le banche
Per quanto riguarda i titoli, a fare da traino al FTSE MIB sono stati soprattutto Stmicroelectronics (+4,37%), ai massimi da gennaio 2004 in attesa dello stacco della cedola, il 18 giugno, e Ferrari (+3,33%), volata ai massimi storici con un rialzo superiore al 36% da inizio anno. Bene le banche, incoraggiate anche da Creval (+2,99%, fuori dal listino principale), dopo la cessione di 1,6 miliardi di Npl. In coda Leonardo – Finmeccanica (-1,84%) e Italgas (-1,38%), dopo la presentazione del nuovo piano industriale al 2024. Da segnalare il ribasso del comparto petrolifero, con Saipem (-1,92%), Eni (-1%) e Tenaris (-1,21%) che hanno tutti ceduto terreno. Non è bastato il colpo di coda del greggio, che nel finale di seduta ha azzerato i ribassi e si è portato in positivo dopo il calo superiore alle stime delle scorte settimanali americane. Bene invece Campari (+2,16%), che sfiora i massimi storici, e le banche, con Ubi Banca (+1,59%), Mediobanca (+1,85%), Unicredit (+1,42%) e Bper (+1,61%) a fare da traino. Gli istituti finanziari traggono vantaggio dal calo dello spread, favorito anche dalle rassicurazioni sull’imprescindibilità dell’euro arrivate dai ministri dell’Economia Giovanni Tria e quello degli Affari europei Paolo Savona. Positiva anche Poste Italiane (+1,89%), dopo l’accordo triennale con Amazon, rinnovabile per un ulteriore biennio, sulla consegna di prodotti e-commerce sul territorio nazionale. Debole Telecom Italia (-1,4%) dopo l’accordo sui 4.500 esuberi e sui contratti di solidarietà per 29.500 lavoratori. In discesa anche Fiat Chrysler Automobiles (-0,86%), dopo che la Fiom-Cgil ha fatto sapere che ci sarà un nuovo ricorso alla cassa integrazione per gli addetti agli Enti Centrali del gruppo (le giornate di fermo saranno tre, 9, 20 e 27 luglio, e riguarderanno 5.314 dipendenti degli Enti Centrali). Fuori dal listino principale la migliore è stata Banca Intermobiliare (+20%), mentre proseguono le adesioni nell’ambito dell’Opa promossa da Trinity, ma sono andate bene anche le azioni di Eprice (+20%) e Visibilia Editore (+18,15%). Tra le peggiori Puma (-5,77%). Bene Italmobiliare (+1,17%), dopo la conferma dell’interesse per Ferrarini.

In Europa male i telefonici, bene il comparto tech
Per quanto riguarda le altre piazze europee, la peggiore è stata Madrid, nonostante il buon rialzo di Inditex (+3,01%), il gruppo che controlla il marchio Zara e il primo retailer di abbigliamento al mondo. I dati dei primi tre mesi sono positivi in termini di utili, ma il rallentamento delle vendite lascia perplesso il mercato, motivo per cui nella prima parte della seduta il titolo si era attestato in calo. Bene in generale il comparto tecnologico, con l’indice di settore Euro Stoxx 600 Tecnologia in rialzo dell’1,74%, sostenuto anche dai nuovi record del Nasdaq, alla Borsa di New York. Anche a Parigi è salita StMicroelectronics (+4,42%, quotata anche a Milano), mentre a Francoforte ha viaggiato a passo rapido Siemens (+2,71%). Deboli i titoli del comparto telefonico, con Vodafone in ribasso dell’1,54% a Londra, Telefonica del 2,98% a Madrid e Orange in calo dell’1,29% a Parigi. Sotto i riflettori anche il comparto media, dopo che le autorità di regolamentazione americane hanno dato il via libera alla fusione da oltre 85 miliardi di dollari tra il colosso americano delle telecomunicazioni At&t e Time Warner. A corrente alternata il settore auto, con Renault in aumento dello 0,86% a Parigi e Volkswagen (+0,14%) e Bmw (-0,73%) deboli a Francoforte, ancora sull’incertezza che l’amministrazione americana decida di imporre dazi sulle importazioni di auto.

Asta BTp, rendimento sale a al top da febbraio 2014. Giù lo spread coi Bund
Rendimenti in netto rialzo per i BTp assegnati in asta dal Tesoro e lo spread BTp/Bund è in calo a 236 punti base. Nel dettaglio il Tesoro ha emesso la quinta tranche del BTp a 3 anni scadenza 15/04/2021 per 2 miliardi a fronte di una richiesta pari a 3,337 miliardi. Il rendimento è salito di 109 centesimi attestandosi all’1,16%, ai massimi dal febbraio 2014. Collocata anche la settima tranche del BTp a 7 anni scadenza 15/05/2025: a fronte di richieste per 2,846 miliardi l’importo emesso è stato pari a 2,129 miliardi mentre il rendimento, in aumento di 103 centesimi sull’asta del mese scorso, si è attestato al 2,37%. Infine, il Tesoro ha collocato BTp a 30 anni per complessivi 1,5 miliardi: nel dettaglio è stata emessa la 16ma tranche del BTp scadenza 01/09/2046 per 467,5 milioni con un rendimento del 3,42% e la ottava tranche del BTp a 30 anni scadenza 01/03/2048 per 1,032 miliardi con un rendimento del 3,54% (+66 punti base). Il regolamento dell’asta cade sul prossimo 15 giugno.

Petrolio vira in positivo dopo scorte Usa
Sul fronte valutario l’euro si conferma sotto la soglia degli 1,18 dollari e si attesta a 1,1772 dollari, contro gli 1,1749 dell’apertura e gli 1,1784 della chiusura di ieri. La moneta unica è scambiata a 129,983 yen, contro i 129,93 dell’apertura e i 129,95 della chiusura precedente, mentre il cambio dollaro/yen è a 110,41. In rialzo i prezzi del petrolio: i future del Wti a luglio crescono dello 0,38% a 66,51 dollari al barile, mentre quelli ad agosto del brent acquistano lo 0,62% a 76,36 dollari. Restano comunque i timori su un possibile aumento della produzione, date le indiscrezioni secondo cui la Russia sarebbe intenzionata a proporre un aumento della produzione di 1,8 milioni di barili al giorno (per tornare ai livelli di ottobre 2016) al meeting Opec della prossima settimana.

Prezzi alla produzione Usa in rialzo superiore alle stime
I prezzi alla produzione sono cresciuti in maggio più delle stime, ulteriore segnale di stabilizzazione delle pressioni inflazionistiche. Il dato è salito dello 0,5%, contro lo 0,3% atteso. Va detto che l’aumento dei prezzi dell’energia è in parte responsabile dell’aumento, infatti escludendo le componenti più volatili, come energia e generi alimentari, l’indice è salito dello 0,2%. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso il dato è in rialzo del 3,1%, l’aumento più marcato da gennaio 2012.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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