Aquarius cambia rotta per il maltempo. Una nave Usa fermata per ore in Sicilia
Nave Trenton a un certo punto ha girato la prua,come se fosse quasi pronta ad allontanarsi dal porto di Augusta. «Aspettiamo istruzioni» è stata per ore la spiegazione ufficiale. La verità è che la nave militare americana fino a ieri sera non aveva ancora ricevuto il permesso di attraccare. E men che meno quello di scaricare in Sicilia i 40 migranti che ha salvato due giorni fa al largo della Libia. Fino a tarda notte il caso non si è sbloccato e la nave della marina statunitense è rimasta ferma davanti alla costa.
Il caso Trenton
Il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, sulla questione ci è andato subito cauto: «Ci stiamo lavorando», ha detto nel pomeriggio. Al Viminale, dunque, era chiaro fin dall’inizio che la promessa di consentire l’ingresso in porto solo alle navi italiane rischiava di innescare un altro caso diplomatico. L’unità della Us Navy ha atteso tutta la giornata dal poco che è trapelato sembrava chiaro che fosse in corso una trattativa col governo italiano.
Il viaggio di Aquarius
Per la nave respinta, la Aquarius di Sos Mediterranee, il viaggio si sta facendo sempre più difficile. E ieri la giornata è iniziata con un cambio di rotta, che l’ha costretta a costeggiare le spiagge della Sardegna. Il convoglio dei disperati incrocia la curiosità dei turisti a poche miglia dalle baie già affollate del Golfo di Orosei. Nave Dattilo della Guardia costiera apre la strada, Aquarius segue. Si procede lentamente, pianissimo, nella speranza che il maltempo conceda una tregua. Ma oggi il meteo prevede sempre burrasca. Valencia da qui è ancora più lontana, ma il cambio di rotta ha permesso ai 629 migranti di passare qualche ora al riparo dalle onde. Perché i primi due giorni di viaggio verso la Spagna hanno messo tutti a dura prova. Per questo la Capitaneria di porto ha deciso di fare una virata: costeggiare la Sardegna per poi attraversare le Bocche di Bonifacio e puntare la prua verso la Spagna. «La notte – fanno sapere da “Medici senza frontiere” – è stata molto difficile e i nostri team hanno assistito almeno 80 persone col mal di mare».
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L’ultima tratta
Se non ci saranno soste, quella di oggi rischia di essere una giornata durissima per i migranti che viaggiano su Dattilo e Aquarius. Il tratto di mare tra Sardegna e Corsica è uno dei cinque passaggi più pericolosi del mondo. Ma questo di certo non preoccupa il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. «Se hanno difficoltà sono loro che hanno problemi. Non decideranno loro dove finire la crociera». Di migranti ieri ha parlato anche Papa Francesco: «Non sono in gioco solo numeri, bensì persone, con la loro storia, i loro sentimenti e le loro aspirazioni. Sono nostri fratelli e sorelle, hanno bisogno di una protezione continua. Non sono una minaccia».
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