Neet, chi sono e perché l’Italia è la peggiore in Europa
Roma, 15 giugno 2018 – Eurostat sentenzia: siamo la maglia nera d’Europa per i ‘Neet’. Tra i tanti primati negativi del nostro Paese, questo può apparire piuttosto oscuro ai non addetti ai lavoro. Chiariamo subito chi sono questi fantomatici Neet che si sentono nominare spesso quando si parla di disoccupazione e mercato del lavoro. Neet sta per “not (engaged) in education, employment or training”, acronomio inglese che individua una fascia di persone di giovane età che non studiano, non si adoperano nella loro formazione e non sono neppure occupati. Il termine è stato usato per la prima volta nel luglio 1999 in un report della Social Exclusion Unit del governo della Gran Bretagna, per classificare una determinata fascia di popolazione, in quel caso tra 16 e i 24 anni. Ed è proprio questo range che varia a seconda dei contesti nazionali. In Italia, ad esempio, l’indicatore statistico si riferisce alla fascia tra i 15 e i 29 anni, anche se in alcuni usi si amplia fino a 35 anni, se i giovani vivono ancora con i genitori.
ITALIA MAGLIA NERA – I dati diffusi oggi da Eurostat si riferiscono al 2017 e prendono in esame la fascia tra i 18 e i 24 anni. Nel nostro Paese lo scorso anno, in questo ‘range’, i Neet erano il 25,7%, più di uno su quattro, contro una media europea pari al 14,3%. Il dato è in crescita rispetto al 2016 e non lontano dal massimo registrato nel 2014 (26,2%)
Una percentuale simile si registra a Cipro, dove (22,7%), seguono poi Grecia (21,4%), Croazia (20,2%), Romania (19,3%) e Bulgaria (18,6%). Un tasso Neet superiore al 15% è stato registrato anche in Spagna (17,1%), seguito da Francia (15,6%) e Slovacchia (15,3%). Il dato più basso è stata invece registrato nei Paesi Bassi (5,3%), davanti a Slovenia (8%), Austria (8,1%), Lussemburgo e Svezia (entrambi a 8,2%), Repubblica Ceca (8,3 %), Malta (8,5%), Germania (8,6%) e Danimarca (9,2%). A livello Ue, nel 2017 circa 5,5 milioni di giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni (pari al 14,3%) non erano né occupati né in istruzione o formazione.
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