Eliseo, vertice Macron-Conte: “Voltare pagina sui migranti”. Ma il presidente francese bacchetta Salvini: “Asse con Vienna e Berlino? Non porta fortuna”
dal nostro inviato TOMMASO CIRIACO
PARIGI. Volti distesi e sorridenti in conferenza stampa. “Sintonia” e “convergenza” sono le parole più ripetute. Macron e Conte siglano la pace, o almeno l’armistizio, tra Italia e Francia dopo lo scontro sul caso Aquarius. Con l’obiettivo di far partire un lavoro comune sul tema dei migranti. E le prime parole del capo dello Stato francese sono all’insegna dell’intesa ritrovata: “Non dimentichiamo cosa l’Italia ha dovuto subire sul fronte dell’immigrazione nel 2015 e 2016. L’Europa è mancata sui migranti e sulla zona euro, su questo abbiamo trovato convergenze. Serve la volontà di agire insieme, la risposta giusta è europea ma quella attuale è inadeguata. Il sistema di solidarietà oggi non funziona. Porteremo avanti una profonda riforma di Dublino”. Insomma, un atto d’accusa nei confronti dell’egoismo mostrato dall’Europa. Ma Macron puntualizza anche: “L’Italia ha avuto arrivi massicci di migranti. Ma se l’Italia nei 4 primi mesi del 2018 ha avuto 18.000 domande d’asilo, la Francia ne ha avute 26.000”.
Convergenza sui migranti confermata da Conte: “Dobbiamo cambiare strategia, voltare pagina, rispettando i diritti umani e garantendo la sicurezza. Il regolamento di Dublino deve cambiare: l’Italia è contraria e sta preparando una proposta propria che non vede l’ora di condividere con gli altri partner in vista di formalizzarla alla prossima presidenza Ue austriaca”. E lancia la proposta di centri gestiti dall’Ue nei Paesi di origine e di transito: “Bisogna rafforzare a livello europeo i rapporti con i Paesi di origine e transito dei migranti per prevenire i viaggi della morte”, ha detto “servono centri di protezione europei nei paesi di origine e di transito per accelerare identificazione e richieste di asilo”. Annuncia un vertice bilaterale che si terrà in autunno a Roma.
Migranti, conferenza stampa congiunta di Macron e Conte a Parigi
Conte è arrivato al vertice all’Eliseo con una doppia proposta. Nel breve periodo, una riforma del trattato di Dublino per la riassegnazione degli immigrati che arrivano in Europa. Nel lungo periodo l’istituzione di hotspot gestiti dall’Ue nei Paesi africani d’origine – non solo la Libia ma anche quelli sahariani, come il Niger – per chiudere la rotta verso il Mediterraneo tutelando, al tempo stesso, le vite dei migranti. Per Paesi d’origine Palazzo Chigi intende anche quelli che rappresentano tappe nevralgiche per i viaggi dei migranti verso l’Europa, proprio come Niger e Libia.
Tra i temi, anche la riforma dell’eurozona in vista anche del Consiglio europeo di fine mese, il 28 e 29 giugno.
L’incontro è stato preceduto da nuove dichiarazioni muscolari da parte di Salvini che stamattina ha detto: “A Ventimiglia i cinici e gli irresponsabili sono oltre il confine”. Più tardi ha rincarato la dose: “Abbiamo cominciato a dire dei no. È il momento di tirare fuori le palle”. Uscite simili a quelle che già nei giorni scorsi hanno messo a rischio il bilaterale Conte-Macron. Insomma, continua la differenza di posizioni tra il premier e il suo ministro dell’Interno difficile ormai da rappresentare solo come un gioco delle parti.
Conte in realtà era stato il primo leader europeo a chiamare Giuseppe Conte già il 26 maggio, giorno del suo primo incarico poi stoppato dall’esplosione del caso Savona. Intanto Trump incassa un endorsement da Donald Trump: “Il nuovo premier italiano è fantastico, sembra che essere duri sull’immigrazione ora paghi”, ha detto.
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