Elezioni comunali, il Pd stringe accordi a Siena e Pisa. E schiera i big per “salvare” le roccaforti in bilico
di MASSIMO VANNI
FIRENZE – La Toscana in bilico scuote il Nazareno. E nell’ultima settimana prima dei ballottaggi delle amministrative il Pd organizza una sfilata di “big” nei capoluoghi al voto della ex regione roccaforte assediata da un centrodestra arrembante a guida leghista. La Lega è ormai il primo partito a Pisa, a Siena il Pd ha toccato il suo minimo storico e si è fatto superare da una lista civica, a Massa si teme l’effetto “giallo-verde”.
E se dal ballottaggio di domenica il Pd uscisse sconfitto nelle tre città, dell’ex Toscana rossa resterebbe ben poco, visto che Grosseto, Arezzo e Pistoia sono già a guida centrodestra, mentre Livorno e Carrara hanno sindaci 5 Stelle. Gli apparentamenti delle ultime ore hanno ricomposto pezzi di un centrosinistra che finora è rimasto diviso per i litigi e i veti incrociati. Ma la battaglia resta comunque aperta. E la mobilitazione nasce dall’allarme.
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Giovedì 21 giugno sarà lo stesso ex premier Paolo Gentiloni a solcare il territorio toscano. E si presenterà assieme a Walter Veltroni a Pisa, dove nonostante gli apparentamenti dell’ultimo minuto con tre liste civiche, la corsa dell’assessore uscente Andrea Serfogli resta comunque in salita, visto che al primo turno si è fermato un punto sotto il candidato del centrodestra Michele Conti. L’ex premier Gentiloni però toccherà anche Massa, dove il sindaco uscente Alessandro Volpi è incalzato dal centrodestra di Francesco Persiani. E dove, sebbene in vantaggio di circa cinque punti, il centrosinistra s’interroga sul comportamento elettorale dei 5 Stelle che al primo turno avevano ottenuto circa il 15%. Nel timore che l’effetto della maggioranza di governo possa spingere una parte dei 5 Stelle a sostenere il candidato del centrodestra.
Gentiloni andrà anche a Siena, dove è stato siglato l’apparentamento tra il sindaco uscente Bruno Valentini e l’ex sindaco degli anni Novanta Pierluigi Piccini, diventato con la sua lista civica la prima forza della città. Ma i timori maggiori, nelle stanze del Pd, si addensano proprio su Pisa. Dove nelle prossime ore tornerà anche il segretario reggente Maurizio Martina. E dopo sarà la volta dei sindaci: quello di Milano Giuseppe Sala, di Rimini Andrea Gnassi e di Cagliari Massimo Zedda. Mentre nessun appuntamento è stato segnalato per Matteo Renzi.
Venerdì 22 a Pisa tornerà anche il leader leghista e vicepremier Matteo Salvini: “È ora di voltare pagina”, annuncia esultante la sindaca della vicina Cascina Susanna Ceccardi, la pupilla toscana di Salvini. Che concluderà proprio la campagna elettorale di Pisa, dove la Lega veleggia ormai al 25%. Forte del consenso strappato nelle periferie della città della torre, un tempo saldi presidi di sinistra.
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