Migranti, il duello Francia-Italia
«Populisti come la lebbra», tuona il presidente francesce Emmanuel Macron rivolto alla forze di governo in Italia. «Offensivo e ipocrita», la replica di Di Maio. «Da lui non accettiamo lezioni», gli fa eco Salvini. Tra Italia e Francia è scontro totale.
La giornata era iniziata con una telefonata della Cancelliera tedesca Angela Merkel al premier Giuseppe Conte, che apriva al disgelo sul tema dei migranti, in vista del vertice informale di domenica a Bruxelles. Poi le parole del presidente francese, che spara ad alzo zero da un comizio in Bretagna: «I populisti crescono in Europa come una lebbra, anche in Paesi in cui credevamo fosse impossibile vederli riapparire. I nostri amici vicini dicono le cose peggiori e noi ci abituiamo! Fanno le peggiori provocazioni umanitarie e nessuno si scandalizza». Durissima la reazione del vicepremier Di Maio: «Parole offensive e fuori luogo. La vera lebbra è l’ipocrisia di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia e vuole farci la morale sul diritto sacrosanto di chiedere un’equa ripartizione». Salvini gli fa eco: «Per Marcon chi non accoglie è un populista lebbroso? Un signore, eh, caviale, champagne e signorilità. Ma io lezioni da un Paese che ha l’esercito alla frontiera italiana non ne prendo».
LEGGI ANCHE – Macron accusa l’Italia sui migranti: lite con Di Maio e Salvini
Aria più distesa con la Germania. «Ho ricevuto una telefonata dalla Cancelliera, preoccupata della possibilità che io potessi non partecipare al pre vertice di domenica a Bruxelles sul tema immigrazione – ha annunciato ieri Conte su Facebook -. Le ho confermato che per me sarebbe stato inaccettabile partecipare a questo vertice con un testo già preconfezionato. La Cancelliera ha chiarito che c’è stato un misunderstanding: la bozza di testo diffusa ieri verrà accantonata».
L’obiettivo della bozza era quello di fermare i «movimenti» secondari dai Paesi di primo approdo. Un ulteriore aggravio per l’Italia. Che in queste ore è alle prese con un nuovo caso Aquarius: la nave Lifeline, con circa 300 immigrati a bordo, di una Ong tedesca ma battente bandiera olandese. Salvini ha posto il veto allo sbarco: «Le navi di questi pseudo volontari non metteranno più piede in Italia». «Questo carico ve lo portate in Olanda», il messaggio rivolto ai volontari a bordo.
La bozza contestata dall’Italia prevedeva, in sostanza, che il nostro Paese avrebbe dovuto riprendere una quota di immigrati approdati sulle nostre coste e poi transitati verso altri paesi della Ue. Il premier Conte si era detto pronto a disertare il vertice. L’obiettivo prioritario di Palazzo Chigi è incidere a monte sul fenomeno migratorio, con centri di protezione in Africa e una difesa comune delle frontiere europee. Partendo dal concetto tanto caro a Conte: «Chi arriva in Italia, arriva in Europa». «Finalmente vedo un’Italia rispettata in Europa e nel mondo», esulta Di Maio.
LEGGI ANCHE – Top News – La road map del nuovo governo
Ieri i Paesi del gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia) si sono riuniti a Bupapest in una sorta di contro-vertice, con un ospite di peso come il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. Non andranno a Bruxelles (ad eccezione della Repubblica Ceca). «Rifiutiamo in blocco il sistema delle quote e non siamo disposti ad alcun compromesso», ha tuonato il premier ungherese Victor Orban, subito bacchettato dal portavoce del governo francese Benjamin Griveaux.
LA STAMPA