Sempre più italiani hanno armi in casa. E Salvini: “Ora riformare la legittima difesa”
Gli italiani si sentono sempre meno sicuri. Lo rivela l’ultimo rapporto Censis sulla sicurezza.
Nonostante i reati nel Belpaese siano diminuiti del 10,2% in un anno, i cittadini hanno paura e ricorrono alle armi per potersi difendere: in 4,5 milioni di case ci sono pistole o fucili, mentre, in un anno, le licenze per porto d’armi sono aumentate del 13,8%. Ma questi dati potrebbero continuare a crescere visto che il 39% degli italiani, quasi uno su 4, è favorevole all’introduzione di criteri meno rigidi per il possesso di un’arma da fuoco per la difesa personale.
Per sentirsi sicuri, gli italiani ricorrono sempre più anche ai sistemi antifurto: dalla porta blindata, presente in oltre 33 milioni di case, al sistema di allarme, fino alla telecamera, presente in circa 10 milioni di abitazioni. Secondo il rapporto però, omicidi, rapine e furti si sono ridotti in modo notevole, rispettivamente del 43,9%, del 37,6% e del 13,9% dal 2008.
La risposta di Salvini
“Una nuova legge che permetta la legittima difesa delle persone perbene nelle proprie case è una nostra priorità”. Lo ha scritto su Twitter il ministro dell’Interno, e vicepremier, Matteo Salvini.
Crimine nelle città
Capitale del crimine è Milano, al primo posto con 237.365 reati commessi nel 2016 (il 9,5% del totale). Seguono Roma (con 228.856 crimini, il 9,2%), Torino (136.384, pari al 5,5%) e Napoli (136.043, pari al 5,5%).
Il 31,9% delle famiglie italiane percepisce il rischio di criminalità nella zona in cui vive. A sentirsi più insicuri sono soprattutto i cittadini delle aree metropolitane (50,8%), mentre le percentuali più alte si registrano al Centro (35,9%) e al Nord-Ovest (33%).
Le forze dell’ordine
Il rapporto Censis rivela che gli italiani hanno grande fiducia delle forze dell’ordine. La sicurezza però deve fare i conti con i tagli della spesa pubblica (-1,4% in termini reali la spesa per l’ordine pubblico e la sicurezza nel periodo 2008-2016, -6,4% la spesa per il personale) e, nonostante le nuove assunzioni previste, gli agenti sono sempre di meno e sempre più anziani.
IL GIORNALE