Il Giappone è in ginocchio per le inondazioni seguite all’
ondata di maltempo. Continua a salire il drammatico bilancio delle vittime. Sono già cento, secondo fonti governative, i morti accertati, mentre ancora si cercano dispersi. Il premier Shinzo Abe ha definito le operazioni di soccorso “una corsa contro il tempo”, dopo le forti piogge torrenziali che hanno devastato negli ultimi giorni la regione del Kansai e del Kyushu, nella zona centro occidentale del Paese.
Sono 54mila gli uomini delle Forze di autodifesa, di polizia e i vigili del fuoco, assieme alla guardia costiera, impegnati nell’assistenza. Gli ordini di evacuazione hanno riguardato un totale di 5,9 milioni residenti in 19 prefetture, con 30mila persone costrette a pernottare nei centri di accoglienza da domenica. Nella prefettura di Okayama, tra le aree maggiormente colpite dalla furie delle intemperie, più di 1.000 persone che avevano trovato rifugio sui tetti delle proprie abitazioni sono state messe in salvo dagli elicotteri e dalle imbarcazioni. Nel distretto di Mabicho circa 1.200 ettari di terreno risultavano sommersi dall’acqua, con 4.600 case completamente inondate. Per il ministero delle Infrastrutture, 17 operatori ferroviari hanno sospeso i servizi, e si stima che il processo per ripristinare i collegamenti di trasporto potrebbe durare mesi.
Anche diverse aziende del settore auto sono state costrette a sospendere le produzione. I dirigenti della Daihatsu hanno deciso lo stop nelle catene di assemblaggio dei veicoli in quattro prefetture – incluse quelle di Kyoto e Osaka – a causa delle difficoltà nel reperire i pezzi di ricambio. Decisione analoga presa dalla Mazda, almeno fino a martedì, negli stabilimenti delle prefetture di Hiroshima e Yamaguchi. I costruttori auto tengono in considerazione le problematicità per i dipendenti nel raggiungere il posto di lavoro, in seguito alle vaste alluvioni che hanno interrotto numerose arterie stradali e ferroviarie
Sono 54mila gli uomini delle Forze di autodifesa, di polizia e i vigili del fuoco, assieme alla guardia costiera, impegnati nell’assistenza. Gli ordini di evacuazione hanno riguardato un totale di 5,9 milioni residenti in 19 prefetture, con 30mila persone costrette a pernottare nei centri di accoglienza da domenica. Nella prefettura di Okayama, tra le aree maggiormente colpite dalla furie delle intemperie, più di 1.000 persone che avevano trovato rifugio sui tetti delle proprie abitazioni sono state messe in salvo dagli elicotteri e dalle imbarcazioni. Nel distretto di Mabicho circa 1.200 ettari di terreno risultavano sommersi dall’acqua, con 4.600 case completamente inondate. Per il ministero delle Infrastrutture, 17 operatori ferroviari hanno sospeso i servizi, e si stima che il processo per ripristinare i collegamenti di trasporto potrebbe durare mesi.
Anche diverse aziende del settore auto sono state costrette a sospendere le produzione. I dirigenti della Daihatsu hanno deciso lo stop nelle catene di assemblaggio dei veicoli in quattro prefetture – incluse quelle di Kyoto e Osaka – a causa delle difficoltà nel reperire i pezzi di ricambio. Decisione analoga presa dalla Mazda, almeno fino a martedì, negli stabilimenti delle prefetture di Hiroshima e Yamaguchi. I costruttori auto tengono in considerazione le problematicità per i dipendenti nel raggiungere il posto di lavoro, in seguito alle vaste alluvioni che hanno interrotto numerose arterie stradali e ferroviarie