Mondiali, la finale di Mosca: la grande occasione
In fondo al Mondiale delle contraddizioni, Francia e Croazia fiutano la storia: i Bleus hanno vinto una volta sola, quando Kylian Mbappé nemmeno era nato, i biancorossi – oggi davvero: la Fifa impone la tradizionale maglia a scacchi – non hanno mai sollevato un trofeo.
Nazionali all’opposto
Squadre differenti: giovane e sfrontata quella del navigato Didier Deschamps, solida e scaltra quella di Zlatko Dalic, il ct venuto dal nulla, a un passo dal trionfo più grande dopo aver accarezzato coppette in Albania e negli Emirati. L’approccio dei due allenatori è differente come le strade battute, come i colpi cui s’affidano oltre la tattica: uno gli scatti brucianti di Mbappé, il velocista, l’altro la luce di Luka Modric, il cervello. Deschamps – che può diventare il terzo ct, dopo Zagallo e Franz Beckenbauer, a conquistare una coppa già sollevata da calciatore – detta infatti ricette classiche («Concentrazione, serenità, fiducia»), ricorda l’irrazionalità del pallone rievocando il gol all’Argentina ma ammette d’aver divorato video e approntato piani, Dalic richiama invece il compianto Johan Cruijff con l’invito a «divertirsi e godersela», confessa di «non insistere sugli allenamenti perché non c’è niente da allenare» e assicura che «in un torneo così non c’è tempo per giochini psicologici».
La citazione di Cruijff
Differenti in tutto, Croazia e Francia, perfino nei presidenti: Kolinda Grabar-Kitarovic accesa tifosa, maglia ufficiale addosso anche in tribuna vip, Emmanuel Macron solitamente così impettito da aver sorpreso per l’esultanza e il tweet focoso («Riportiamo la coppa indietro») seguiti al successo sul Belgio che ha aperto le porte della finale. Paradossalmente, un punto comune tra le due Nazionali, tra le due Nazioni, affiora laddove, in questi giorni, tanti hanno trovato distanze abissali: la Francia è orgogliosa delle sue radici multiformi («Una ricchezza per il calcio e per lo sport – dice Deschamps -: i ragazzi di origine africana sono e si sentono francesi, pur essendo legati ai Paesi in cui hanno radici»), ma anche la Croazia, oltre i luoghi comuni, è multiculturale.
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